IL RACCONTO COME LUOGO DI CRESCITA

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La storia che narriamo in questo articolo nasce nell’ambito del Progetto LADoro, iniziativa basata su un intervento di “Cure & Care” a supporto del bambino con neoplasia e della sua famiglia (www.esperienzeconilsud.it/ladoro/scheda-del-progetto).

Nel 2018, in un pomeriggio come tanti, la nostra bambina accusa un banale mal di pancia. Il mal di pancia, in realtà, si rivela un tumore al rene.  Venti cicli di chemio e due operazioni dopo, la nostra protagonista si presenta al GREST estivo di WonderLAD con i capelli corti e lo sguardo biricchino.

Si mette alla prova in vari Laboratori, ma si capisce immediatamente che ad attrarla magneticamente è quello di Scrittura Creativa.

Guidata dalla scrittrice Giuseppina Norcia, conduttrice del Laboratorio, la nostra bambina impara l’arte della narrazione. Le lezioni di gruppo diventano incontri dedicati e WonderLAD il luogo incantato dove si possono creare storie con l’aiuto di oggetti e parole. In particolare, con il supporto delle carte illustrate, la nostra bambina ibera la fantasia…… una volta scelte e predisposte sul tavolo, le carte illustrate innescano l’incantesimo e nell’aria si librano avventure di principesse, elfi, castelli, draghi, streghe…..

Dapprima i racconti vengono creati e gustati oralmente insieme, qualche volta con un piccolo pubblico, poi pian piano diventano lettere, parole scritte e illustrazioni……in fondo la letteratura è nata proprio così!.

Agosto e la pausa estiva potrebbero spegnere questa passione, e, invece, la nostra protagonista continua a scrivere, scrivere, scrivere. La creatività è liberata e tutto diventa racconto e invenzione.

Alla ripresa delle attività di Settembre, la nostra bambina si presenta a WonderLAD con la necessità di avere tutta l’attenzione di Giuseppina Norcia e una serie di brevi racconti da condividere….. così prendono vita le storie della “Bambina con lo sfondo viola”, del “Pesce magico”, del “Leone e il coniglietto”, della “Topolina mangiona”, della “Principessa imbranata” e della “Bambina che non voleva mai lavare i capelli”. Ma un nuovo traguardo la attende. Fino ad ora, infatti, ogni racconto era già nella sua mente e si completava quando la penna veniva riposta sul tavolo. Adesso, emerge l’esigenza di lavorare sullo stesso soggetto vedendolo crescere e svilupparsi nel tempo. È lei a porsi questo obiettivo, come un’evoluzione naturale. Nasce così la storia del gigante innamorato.

Man mano che la storia si dipana, la bambina fa enormi progressi nella scrittura. La sua mano diventa veloce. Le parole sono scelte con cura crescente. La narrazione scorre fluida.

Finchè un giorno, la nostra protagonista decide di mettere un punto alla storia del gigante innamorato, chiudendo la sua esperienza con il Laboratorio……”Crescere” ci dice “è scegliere cosa fare”.

Il percorso di maturazione è compiuto e la nostra protagonista ha deciso di rivolgersi ad altro.

Al momento frequenta il Laboratorio Bottega delle arti dove continua a raccontare le sue storie attraverso la pittura.

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