Accordo territoriale per il reinserimento delle persone in esecuzione penale

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Testimonianza di un detenuto

Venerdì 2 dicembre, presso la Sala Conferenze della Casa Circondariale di Siracusa, 20 soggetti pubblici e privati hanno firmato un accordo volto a facilitare lo sviluppo di azioni integrate per l’inserimento sociale e lavorativo per le persone in esecuzione penale fuori dal carcere e al termine della pena.

Uno strumento per rispondere ai veri bisogni di chi esce dal carcere

Si tratta di uno strumento innovativo e replicabile di governance, che punta a mettere in sinergia pubblico, privato e terzo settore e contribuisce al rafforzamento della sussidiarietà a beneficio delle persone socialmente fragili. “Quello che indebolisce e a volte determina il fallimento degli interventi di inclusione a favore di detenuti ed ex detenuti è la frammentarietà con cui solitamente questi sono attivati” ha dichiarato Sebastiano Scaglione, Presidente di Passwork, tra i soggetti promotori dell’Accordo. “Il lavoro è fondamentale ma non è l’unico fronte su cui è necessario intervenire: salute, istruzione, casa e famiglia rappresentano istanze altrettanto vitali per queste persone”. “Abbiamo voluto creare uno strumento che consentisse alle istituzioni che si occupano di esecuzione penale di lavorare in modo programmatico e condiviso per dare risposte concrete ai bisogni veri di chi esce dal carcere e delle loro famiglie”.

Per combattere il pregiudizio

“C’è l’idea che una persona, una volta ristretta, non appartenga più al territorio”, ha dichiarato intervenendo all’incontro Rita Gentile, assistente sociale e tra le promotrici dell’Accordo. “Al contrario, bisogna lavorare proprio per facilitare il reinserimento nella comunità a fine pena”. “Dobbiamo cambiare la mentalità del pregiudizio e dello stigma, e lavorare in sinergia è l’unica strada per generare un vero cambiamento”.

Una proposta nata dal Progetto Fuori

Il percorso verso la definizione di questa intesa, definita dalle parti “Accordo Territoriale”, è stato avviato un anno fa nel contesto del progetto Fuori – La vita oltre il carcere, uno dei numerosi progetti sostenuti dalla Fondazione con il Sud per l’inclusione lavorativa dei detenuti. Con il progetto Fuori la cooperativa L’Arcolaio, insieme ai partner Passwork, Fondazione di comunità Val di Noto, Consorzio Siciliano Legallinefelici, Agenzia di Sviluppo degli Iblei Gal Val d’Anapo, ULEPE di Siracusa e Casa Circondariale di Siracusa, ha attivato percorsi di inclusione che, nel corso di 2 anni, hanno coinvolto 17 detenuti e 10 persone in esecuzione penale esterna.
L’Accordo Territoriale è stato presentato al pubblico nel contesto di un incontro organizzato dai partner del progetto Fuori per illustrare i risultati e l’impatto di questi due anni di lavoro. “Abbiamo chiuso una porta e aperto un nuovo cammino”, ha commentato Giuseppe Pisano, Presidente della Cooperativa L’Arcolaio. “Per favorire l’inclusione di detenuti ed ex detenuti abbiamo bisogno di una comunità più consapevole, coesa e solidale. Per farlo c’è bisogno di tutti: cittadini, istituzioni, no-profit e profit”.

I firmatari

I firmatari dell’accordo sono: Casa Circondariale di Siracusa, Casa di Reclusione di Augusta, ULEPE di Siracusa, DSS D48 Siracusa, DSS D47 Augusta, Passwork Impresa Sociale, Cooperativa sociale L’Arcolaio, Caritas diocesana Siracusa, Caritas diocesana Noto, Confcooperative Siracusa, Crivop Onesimo OdV, Legacoop Sud Sicilia, Forum Terzo Settore Siracusa, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Siracusa, Agenzia di Sviluppo degli Iblei Gal Val d’Anapo, Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria – Siracusa, Fondazione di Comunità Val di Noto, Unione dei Comuni Valle degli Iblei, Associazione Rifiuti Zero Siracusa.

La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale youtube della Cooperativa L’Arcolaio: https://youtu.be/t–v1n0eCfs

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