Festival dell’Impegno Civile – XIII edizione

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‘Ripartiamo dal bene’, è questo il titolo della nuova edizione del Festival dell’Impegno Civile, ideato dal Comitato don Peppe Diana e dal coordinamento provinciale di Libera Caserta, in Campania. Una rassegna di arte, musica e cultura ad ampio spettro che si conferma una straordinaria intuizione nel panorama dell’innovazione sociale. Le location scelte per spettacoli e meeting sono beni confiscati alle mafie e beni comuni riutilizzati. Nell’anno della pandemia Covid 19, non era scontato che il Festival continuasse la sua corsa di denuncia e testimonianza, eppure anche se con meno tappe rispetto ai cartelloni degli scorsi anni, questo è il dodicesimo, la di confronto è una conferma. La prima tappa del Festival itinerante si è tenuta il 4 luglio a Casa don Diana, bene confiscato ad un affiliato del clan dei Casalesi. L’ex villa della camorra, a Casal di Principe, è diventata centro di aggregazione di energie positive. Già all’ingresso, la sede del Museo della resistenza segna il biglietto da visita di una realtà che ha lunghe storie da raccontare. Quella di un popolo, per esempio, che non si è rassegnato alla violenza criminale o di una società che ha saputo far leva sulla resilienza per proporre un modello di sviluppo economico non solo alternativo a quello proposto dalle mafie ma anche capace di sintetizzare sogni e speranze inespresse. I volti delle vittime innocenti sulle pareti del salone centrale e del primo piano, non dimenticano il passato ma poi il futuro presto si appalesa con la mostra ‘Io resisto’ che raccoglie una parte dei volti di persone, comuni e non, che ancora lottano per la legalità. I macchinari del FabLab e le proposte del progetto Fucina sono in grado di far incontrare domanda ed offerta formativa per chiunque voglia sperimentarsi in una start up. E poi c’è la biblioteca mediateca intitolata a don Peppe Diana, la prima biblioteca in provincia di Caserta ad essere stata realizzata su un bene confiscato alla camorra ed entrata a far parte del Servizio Bibliotecario Nazionale. Questo e molto altro.

PRIMA TAPPA DEL FESTIVAL

Ecco, è in questa cornice di ritrovata vitalità che ogni anno il Comitato don Peppe Diana e Libera Caserta organizzano il don Diana Day nell’ambito del quale trova naturale spazio il Premio nazionale don Diana- Per amore del mio popolo.  La giornata dedicata al sacerdote che fu ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994 e nel suo nome a tutte le vittime innocenti della criminalità, è stata la prima tappa del Festival con un parterre di eccezione. Alla cerimonia di consegna del riconoscimento nazionale sono intervenuti il Ministro della Salute Roberto Speranza ed il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho. I premi sono stati consegnati ad Aldo Policastro, Procuratore di Benevento, a Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud e al Team medico sanitario del professor Paolo Ascierto dell’ospedale Pascale di Napoli. Per la sezione menzioni speciali, il riconoscimento è andato a Cesare Moreno, maestro di strada, alla professoressa Eugenia Carfora preside della scuola Morano di Caivano e Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva. Un flash mob ha ricordato Valerio Taglione, coordinatore del Comitato don Diana, scomparso lo scorso 8 maggio. Le musiche curare dal maestro Carlo Faiello ed eseguite da “i Vico, piccola orchestra festa della tammorra”, hanno fatto da cornice ad un pomeriggio intenso di emozioni. Le lacrime del professor Paolo Ascierto che ha ricordato il gran lavoro fatto per arginare la mortalità del Covid e per annunciare i grandi passi in avanti che si stanno facendo per arrivare al vaccino, hanno raccontato la fatica di uomini e donne che in questi lunghi mesi non si sono dati per vinti.

IL FESTIVAL A BENEVENTO E POI A CASTEL VOLTURNO E AVERSA

In effetti la sconfitta, in questa parte di Italia storicamente bistrattata da pregiudizi e ritardi della politica oltre che dall’assenza di aiuti al welfare sociale, è come se non fosse ammessa. Dinanzi alla violenza criminale e alle tante vittime innocenti, sarebbe stato legittimo arrendersi ed invece no, le maniche sono state rimboccate ed è stato trovato il modo per ricominciare. Il Festival dell’Impegno civile è una delle vie e non solo a Casal di Principe. Da tre anni è un appuntamento fisso anche a Benevento. Il 13 luglio presso il bene confiscato ex cementificio Ciotta in contrada Olivola a Benevento, il Festival di questa edizione ha segnato la sua seconda tappa. Per la prima volta il cancello del bene confiscato, nella zona industriale, è stato aperto alla cittadinanza. Permettendo di poter entrare nella vasta area confiscata è cominciato il percorso di riappropriazione cui dovrà necessariamente seguire un concreto lavorio di recupero e riutilizzo. Nel corso della serata è stato presentato il dossier sui beni confiscati nel Sannio a cura del coordinamento di Libera Benevento. Il 24 luglio il Festival sarà a Castel Volturno, in quella lunga fascia di terra sospesa tra fallimenti e sogni con oltre 70 etnie differenti che provano a convivere in equilibrio precario ma pur sempre umano. Il 25 luglio sarà il turno di Aversa, la cittadina normanna rinomata per le cento Chiese. Incontri e spettacoli saranno organizzati in beni confiscati alla camorra, per ricordare cosa è stato rubato e quanta strada c’è da fare.

 

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