Formazione e tirocini: verso l’autonomia economica delle donne vittime di violenza

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Una delle forme che assume la violenza sulle donne è quella economica che si manifesta quando, in famiglia o in coppia, a una donna viene negata la possibilità di lavorare, di gestire il proprio denaro in autonomia, di avere accesso a un conto corrente personale e, in generale, di essere indipendente a livello finanziario: il risultato è il controllo della donna da parte di un partner maltrattante.
Si tratta di un tipo di violenza meno riconosciuto perché culturalmente radicata e accettata in numerose realtà, spesso dalle stesse donne che accettano controlli sulla gestione del denaro, soprattutto se non percepiscono un proprio reddito.
L’indagine Ipsos, condotta per WeWorld in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne 2023, evidenzia questo dato:
il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate. Più di una donna separata o divorziata su quatto (28%) dichiara di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% deə cittadinə intervistatə.
Se si va a vedere i casi di donne vittime di violenza che sono state accolte in Case rifugio, è altissimo il numero di quelle che ritornano dal partner maltrattante perché prive di mezzi economici che permettano loro di sostenersi autonomamente.
Col progetto “Free.Da – Liberə dalla violenza”, finanziato da Fondazione CON IL SUD, si va a rafforzare l’attività di Progetto Aurora di Sassari e del CAV di Macomer volta al raggiungimento di un’autonomia (anche) economica per le donne in carico ai due servizi antiviolenza.
Le operatrici di Porta Aperta (che gestisce Progetto Aurora per il PLUS di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino) e del CAV afferente all’Unione di Comuni del Marghine, sono impegnate nell’individuazione delle future beneficiarie dell’azione volta alla formazione e all’inserimento lavorativo. Per fare questo, le psicologhe ed assistenti sociali dei CAV effettuano un’attività di orientamento e bilancio di competenze, svolgendo dei colloqui individuali con le donne per comprendere quali di esse vogliono e possono intraprendere questo percorso.
Nell’arco di questi due anni progettuali, oltre 60 donne accederanno ai corsi di formazione che svolgerà il partner Consorzio Sol.Co. Nuoro, ente di formazione certificato:

– corso di lingua inglese livello B1, durata: 40 ore
– corso di informatica ICDL full standard con l’accesso ai rispettivi esami e relativi attestati di certificazione competenze, durata: 60 ore
– percorso per il rafforzamento delle soft skills (capacità relazionali e comportamentali che caratterizzano il modo in cui ci si pone nel contesto sociale e lavorativo in particolare): durata 50 ore
– formazione sulla sicurezza sul lavoro per le 10 donne che intraprenderanno dei percorsi di tirocinio retribuito, finalizzati all’inserimento socio-lavorativo. I percorsi dureranno 6 mesi ciascuno e impegneranno le tirocinanti per 20 ore a settimana.
Per gli inserimenti lavorativi saranno impegnate diverse aziende site sui macro-territori della Prov. SS e di NU, in cui agisce il progetto Free.Da, attive in diversi settori economici. Le donne saranno sostenute nei percorsi dalle professioniste dei due CAV e dalle educatrici di Porta Aperta-Cooperativa Sociale Onlus.

Per saperne di più seguite Free.Da su questo blog, sui siti e pagine social dei partner 🙂

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