L’indagine di Save the Children sulla violenza di genere tra adolescenti: urge una campagna di sensibilizzazione

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“Le Ragazze Stanno Bene? Indagine sulla violenza di genere online in adolescenza” è il titolo della ricerca condotta da Save The Children in collaborazione con IPSOS, pubblicata la scorsa settimana per la festa di San Valentino. Un’occasione per sottolineare come tantə adolescenti diano all’amore un senso completamente distorto, utilizzano atteggiamenti violenti e controllanti nei confronti dei partner e ritengano che la violenza sessuale possa essere evitata, se unə davvero lo vuole, attribuendo una forte responsabilità alla vittima.

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L’indagine, svolta su campione rappresentativo di 800 giovani di età compresa tra 14 e 18 anni con quote rappresentative dell’universo di riferimento per genere, età e area geografica, fotografa in maniera chiara la percezione della violenza, la sua diffusione e normalizzazione e la persistenza di determinati stereotipi di genere.
Alcuni dati:
– il 52% dichiara che ha o ha avuto una relazione nella quale ha subito un comportamento violento dal proprio partner e il 47% non nega di averlo messo in atto
– il 30% ritiene che la gelosia sia un segno d’amore
– il 26% ritiene che in una relazione intima possa capitare di chiedere di rinunciare a certe amicizie o contesti che possono infastidire il/la partner
– il 21% pensa che la condivisione di password di dispositivi e social con la persona con cui si ha una relazione intima sia una prova d’amore
– il 20% ritiene che sia normale e accettabile la geolocalizzazione del partner
– il 17% afferma che in una relazione intima può succedere che scappi uno schiaffo ogni tanto
– il 29% attribuisce una responsabilità alla vittima di una violenza sessuale per il modo in cui è vestita

Quest’indagine, così come gli episodi di cronaca, dimostrano ancora una volta l’urgenza di una campagna di sensibilizzazione sistematica ed obbligatorie nelle scuole, come quella che svolge il progetto “Free.Da-Liberə dalla violenza” attraverso un’azione capillare che prende in carico in primi alunne e alunni dalle scuole primarie alle scuole secondarie di secondo grado, ma si rivolge anche agli adulti di riferimento: insegnanti e genitori a partire dai nidi d’infanzia. L’educazione alla parità, al rispetto dell’altrə, la demolizione di stereotipi e categorizzazioni di genere deve implicare tutta la comunità educante, perché il cambiamento culturale non può avvenire se non si investe su ogni agenzia socializzante, ogni attore che influenza l’educazione, la socializzazione e quindi la radicalizzazione e la normalizzazione di idee distorte che sono alla base della discriminazione e della violenza di genere.
Per questo, Free.Da rafforza l’azione di Educazione nelle scuole con quella di Sensibilizzazione della comunità: ogni attore sociale, compresi i media che sono coinvolti nella narrazione di genere e della violenza e gli/le amministratori/amministratrici locali che danno vita alle politiche attive, devono essere consapevoli del proprio ruolo educativo e socializzante e usarlo nella maniera corretta.

👉Link alla ricerca “Le Ragazze Stanno Bene? Indagine sulla violenza di genere online in adolescenza” https://www.savethechildren.it/…/le-ragazze-stanno-bene

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