Dopo il Tirone anche Castel Volturno attende le prime nascite

 

Il giorno 25 maggio, abbiamo effettuato il giro di controllo alle 14 cassette nido posizionate nella RNS di Castel Volturno. Queste sono solo le prime delle più di 60 nest-box che installeremo tra la suddetta Riserva e l’omologa Tirone Alto Vesuvio. Tenuto conto dell’esiguo numero di strutture posizionate, per giunta in avanzato periodo riproduttivo, avevamo qualche dubbio circa la possibilità di trovarne qualcuna occupata. Se proprio avessimo dovuto pensare ad una specie già in grado di sfruttare una delle nostre cassette, avremmo sicuramente pensato alla Cinciallegra, relativamente comune in Riserva e estremamente propensa ad occupare strutture artificiali. Con una certa sorpresa e non minore curiosità, l’unica cassetta nido a mostrare segni di “visita” è stata una del tipo” cassetta chiusa grande”, decisamente troppo voluminosa e quindi non idonea per la Cinciallegra (v. foto sotto)

La " cassetta chiusa grande" occupata dagli Storni
La ” cassetta chiusa grande” occupata dagli Storni

Dopo un breve appostamento, effettuato a distanza, abbiamo individuato visitatori del tutto inaspettati della cassetta nido : una coppia di Storni Sturnus vulgaris. Certamente questa non rientra tra le specie che noi immaginavamo potesse nidificare all’interno della Riserva. Gli Storni sono uccelli appartenenti all’ordine dei Passeriformi. Specie quasi ubiquitaria, molto adattabile alle varie situazioni ambientali da quelle seminaturali a quelle fortemente antropizzate. Specie gregaria che può formare stormi di migliaia di individui che sono soliti compiere spettacolari evoluzioni. Fondamentalmente insettivoro e frugivoro.Nel periodo riproduttivo ricerca vermi, insetti ed altri piccoli invertebrati che cattura sul terreno quasi sempre in luoghi aperti, come prati e coltivi.

A questo punto bisognava solo appurare che alla visita alla cassetta seguisse la costruzione del nido e la deposizione delle uova. Per fare ciò nel minor tempo possibile, arrecando in tal modo il minimo disturbo, ci siamo avvalsi di un endoscopio (v.foto sotto). Una volta inserita la sonda nel foro d’ingresso della cassetta, ci è apparso il giaciglio costruito anche con le penne dei pappagalli ospiti della Riserva e contenente 5 uova.

L'endoscopio
L’endoscopio

Quest’ultime sono di color azzurro, tipico della specie che è solita deporle nell’arco di 24 ore nel periodo che va da Marzo a Giugno. La coppia le coverà per 11-12 giorni dopodichè inizierà il periodo di allevamento della durata di 20-22 giorni. Alla fine di tale periodo i pulli, ormai cresciuti, saranno pronti ad involarsi. Seguendo dei rigidi protocolli che prevedono un numero limitato di visite, continueremo a monitorare il nido per raccogliere dati che successivamente verranno presentati come indici di dinamica di popolazione quali :

a) Riuscita della covata o tasso di schiusa = e/d   dove e individua il numero di piccoli nati o,se si vuole, il numero di uova schiuse e d indica il numero  di uova deposte nel nido

b) Tasso d’involo = f/e  dove f  indica il numero di piccoli involati mentre e indica il numero di piccoli nati

c) Successo riproduttivo = f/c  dove f  indica il numero di piccoli involati e il numero di coppie che hanno deposto.

Le uova deposte
Le uova deposte

Le immagini delle uova non sono nitide in quanto non sono foto dirette ma foto del display dell’endoscopio.

Nei prossimi giorni vi aggiorneremo sull’andamento della nidificazione

 

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