#SilenceHate. Giovani digitali contro il razzismo

Il 7 e l’8 giugno Officine Gomitoli ha ospitato #SilenceHate Giovani digitali contro il razzismo un incontro/formazione organizzato da COSPE sull’hate speech on line e i modi di contrastarlo.

Mirando a combattere la diffusione su Internet dei discorsi d’odio (hatespeech) nei confronti dei migranti e delle minoranze, attraverso l’educazione ai media dei giovani #SilenceHate ha propone un breve corso di formazione con l’obiettivo di fornire ai/alle docenti e ad educatori ed educatrici strumenti di analisi e strumenti operativi per riconoscere, prevenire e combattere l’odio, online e offline, attraverso l’educazione ai media, l’approccio interculturale e il coinvolgimento attivo dei ragazzi e delle ragazze.

La formazione, ha alternato interventi teorici ad attività di scambio e giochi di ruolo, il tutto basato sul modulo didattico creato da Cospe e Cooperativa Zaffiria ‘Media education e hatespeech. Quaderno di lavoro. Capire e gestire l’hatespeech per prevenirlo e contrastarlo’

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Workshop teatrale con Alessandro Bergonzoni @Offiine Gomitoli

Parlare di ospitalità’ in tempi di diffidenza e precarietà non è cosa facile.

Tuttavia solo nella convivenza si intravedono possibili futuri, con passione e vicinanza…

Questa l’idea di fondo con cui, Alessandro Bergonzoni, attore bolognese e autore di numerosi testi teatrali e narrativi, ha dialogato con ragazzi e ragazze del territorio, seconde generazioni e giovani con background migratorio sul tema della relazione tra “comunità” e “ospitalità”.

Nel corso del workshop, tema del “botta e risposta” tra l’attore e i/ragazzi/e è stata una riflessione sulla “bellezza” propria di ogni incontro e al contempo sulla “fatica” che ogni convivenza comporta. Al di là di ogni possibile ipocrisia o luogo comune, si è (ri)pensato all’incontro e alla convivenza tra culture, storie e persone differenti come opportunità di benessere e sviluppo per la comunità, analizzandone le potenziali inter-connesioni con esperienze e progetti di rigenerazione urbana, realmente in atto nella città di Napoli.

Ho me: ma non mi basto, non posso bastarmi. Soprattutto se il guscio protetto della mia «casa» non si apre all’accoglienza dell’altro: ovvero, all’imprevisto dell’incontro/scontro che crea – comunque – relazioni. Autentiche. Capaci cioè di sprigionare, più che “integrazioni”, interazioni dialogiche: presupposto di ogni civile convivenza che trasformi l’hostis, lo straniero e (presunto) nemico, in hospes, ospite.

Questo il filo del discorso che si è poi addentrato nell’oscillazione tra partenze e arrivi, approdi e fughe, confini e sconfinamenti; ma anche tra atavico terrore di tutto ciò che è diverso dalla rassicurante, routinaria e oppressiva quotidianità e l’apertura dello sguardo a un “oltre” che fa crollare i muri di certezze, convinzioni, (pre)giudizi lasciando aprirsi orizzonti altri. Che possono anche capovolgere, positivamente, le nostre regole.

Non sono mancati gli illuminanti giochi di parole di Alessandro Bergonzoni, che ci ha apertamente invitati tutti a praticare uno sport: “il salto in ALTRO”…ad “abitare l’infine e non il confine” e che ci ha ricordato, infine, che la “mano che uccide di più non è quella destra o quella sinistra, ma la man/canza”…

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Appunti di viaggio @Officine Gomitoli

Il mito ci aiuta a comprendere l’oggi, a dare voce e immagine a situazioni e paure dell’animo.

Partendo da questa convinzione, il laboratorio teatrale “Riconosci te stesso” ha provato a guardare il “mito” di Ulisse attraverso molteplici sguardi, tutti quelli dei ragazzi e delle ragazze che, partecipando al laboratorio, hanno raccontato il proprio viaggio personale…

Quello interiore verso sè stessi…

Quello per arrivare in Italia da posti lontani…

Quello in cui si è attraversata la morte e si è visto morire…

Quello in cui ci si è riconosciuti uguali e diversi da tutt*…

Così la storia di Ulisse, che attraversa il mare è diventata la storia di Ahmed, di Alessia, di Suleyman, di Gift che partono e arrivano in luoghi diversi ma cercando tutt* la stessa cosa: CASA.
Così la storia di Telemaco che aspetta il ritorno di suo padre Ulisse, guardando il mare, è diventata la storia di tutt* coloro che aspettano qualcuno o di ritornare da qualcuno…                                                                                                        Così il vento e le onde hanno raccontato di come è difficile vivere la guerra…                                                                    Così tutt* hanno narrato la storia di una propria attesa e di un proprio ritorno…fisico, spirituale, emotivo…

Nella costruzione di questi “Appunti di viaggio” racconti corali e immagini si sono fuse e mescolate in un’armonia narrativa fatta dell’immediatezza delle immagini del sogno e  di quella delle immagini mitologiche…

In un linguaggio teatrale sposa varie lingue…nel loro essere innanzitutto esperienza emotiva, percorso di conoscenza dell’individuo, rispetto a se stesso e alla sua relazione con l’esterno, con il mondo, con l’altro…

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Si mostra in quanto si dona @Officine Gomitoli con Rosy Rox

Giunto al suo ultimo appuntamento, “Il Dono” attraverso la performance messa in scena dai/dalle partecipanti ha aperto ad una visione alternativa e profonda della realtà che ci circonda e a una ricerca alla conoscenza del sé.

Attraverso la costruzione della performance e la messa in scena è stato possibile dare l’opportunità al corpo e al sé profondo di esprimersi in libertà con il proprio linguaggio, al di là delle convenzioni.

Partendo dall’intervento dell’artista inteso come un “Dono”, che cerca di risvegliare le nostre riserve emozionali, i ragazzi e le ragazze hanno indagato lungo tutto il percorso nel processo di comunicazione non verbale, affrontando il tema del dono e dell’atto della creazione come fenomeno di rivelazione, come vissuto di coscienza, partendo dalla donazione di sé e del proprio “essere” all’Altro/a.

Il Dono, inteso come gesto di scambio sia del bene fisico che della componente spirituale insita nei materiali, è stato  il tema del workshop. In una ricerca sul rapporto tra la sfera sensoriale e l’estensione fisica degli oggetti e  la loro concretezza ambigua, fatta di plusvalori che condizionano il rapporto dell’uomo contemporaneo con la materia,  l’artista è entrata in contatto con i/le ragazzi/ svolgendo un percorso laboratoriale e performativo, il cui fine è stato materializzare un’immagine interiore, un rimosso o un’emozione, nelle forme concrete di un oggetto.
Il laboratorio graduale, didattico e creativo, ha testimoniato tutti gli sforzi e le inquietudini che colpiscono tutt* noi… esprimendoli come performance relazionali, durante le quali Rosy ha aperto il dialogo, elaborando chiavi d’accesso alla sensibilità e al ricordo di ogni partecipante ma lasciando loro libera iniziativa, in uno scambio continuo di esperienze e gesti…
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Prove di fiato&musica afro @Officine Gomitoli

In un mondo di atleti straordinari, una buona capacità polmonare è un requisito minimo per avere successo in molti sport…ma anche nel canto!

Ci sono modi per incrementare le dimensioni dei polmoni…

Ci sono anche molti metodi per incrementare la quantità d’aria che possono contenere…

Ci sono modi per aumentare l’efficienza con cui assorbono l’ossigeno…

Gonfiare dei palloncini, ad esempio, è un buon metodo per incrementare le proprie capacità polmonari…

Così al laboratorio di canto ad Officine Gomitoli Mentre si fa pratica gonfiando palloncini e lasciandoli sgonfiare…

Ancora e ancora, pian piano si comincia a notare che i polmoni diventano capaci di pompare una quantità di aria maggiore, con più forza e più a lungo…

Un ottimo metodo per poter prendere le note e cantare…(e ballare!!!)…tutti insieme!

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Donandosi emozioni… @Officine Gomitoli

 

In cerchio…un pugno di perline bianche e un pugno di perline nere…a tempo di musica e  con gli occhi chiusi per andare lontano…

Stabilire un contatto, avendo cura delle piccole cose…

Passare le perline dalle proprie mani a quelle degli altri, facendo attenzione a non farle cadere, tenendosi per mano… collaborando…toccandosi e con delicatezza…donandosi calore…

Materializzare la cosa che vorremmo cambiare nella vita, nella città o nel mondo, in cubetti di cemento…

A ritmo di musica levigare ciascuno il proprio cubetto…

Immaginare così che la cosa che si vuol cambiare sia nel cubetto e si voglia farla andare via…

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“Il Dono” @Officine Gomitoli

Cosa vuol dire donare oggi?

Cosa vuol dire donare, nelle varie culture del mondo?

Cosa vuol dire donare, per ciascuno/a di noi?

Donare…

Partendo da esercizi respirazione e di movimento per liberare il corpo, durante i quali ognuno ha raccontato la sua idea di dono, fin dai primi due incontri i ragazzi e le ragazze hanno poi cominciato a “donarsi” qualcosa partendo proprio dalle loro identità scrivendo il proprio nome con una parte del proprio corpo (piedi, gomiti, spalle, occhi) in aria e a ritmo di musica facendo attenzione a farlo indovinare a tutti gli altri.

Donare…

Continuando sull’idea del dono, si è poi giocato coi colori:

Scegliere (senza farsi vedere dagli altri) un post-it colorato e, dopo averlo nascosto tra le mani, mimare il colore scelto donando agli altri le sensazioni che quel colore provocava…

Scegliere dei petali di rose di diversi colori e, dopo averli ugualmente nascosti tra le mani,  mimare l’emozione di quel colore attraverso una piccola performance…di spalle rispetto al pubblico…per poi voltarsi e liberarli in aria, a terra, in un soffio…

Donare…

Raccontando, attraverso il disegno, un oggetto o un qualcosa che si vuol cambiare nella propria vita, nella propria città o nel mondo…

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Forme performanti @Officine Gomitoli

Sesta tappa del laboratorio “Forme migranti” a Officine Gomitoli…

I ragazzi e le ragazze, utilizzando pastelli a cera e tutta la loro fantasia, lavorando i coppia gli uni di fronte alle altre  hanno stavolta creato delle “forme performanti”…

Cosa vedo io in te?

Cosa vedi tu in me?

Tutto prende forma…

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“Il Dono” workshop artistico con Rosy Rox @Officine Gomitoli

Partendo dall’intervento dell’artista inteso come un “Dono”, che non propone la visione di un modello assoluto, ma cerca di risvegliare tutte le riserve emozionali e culturali, il laboratorio indagherà il processo di comunicazione non verbale, affrontando il tema del dono e dell’atto di creazione “come donazione di senso”.

Un Dono come fenomeno di rivelazione, come vissuto di coscienza, partendo dalla donazione di sé e del proprio “essere”.

Il workshop, ideato e condotto dall’artista Rosy Rox, avrà inizio martedì 31 ottobre dalle h. 15:00 alle 18:00 per tutti i  martedì fino al 28 novembre.

Per iscrizioni, inviare una mail a: officinegomitoli@coopdedalus.org

Il workshop è parte integrante del progetto partecipativo “il Dono” di Rosy Rox.