“A testa in giù” 2° Appuntamento Laboratorio di ludopedagogia @Officine Gomitoli
Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro.
Vai a fargli visita prima di partire e quando torni.
Stai all’aria aperta almeno due ore al giorno.
Ascolta gli anziani, lascia che parlino della loro vita.
Fatti delle piccole preghiere personali e usale.
Esprimi almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno.
Dai attenzione a chi cade.
Leggi poesie ad alta voce.
Fai cantare chi ama cantare.
Prova a sentire il mondo con gli occhi di una mosca, con le zampe di un cane.
Concediti una vacanza intorno a un filo d’erba, dove non c’è il troppo di ogni cosa, dove il poco ancora ti festeggia con il pane e la luce, con la muta lussuria di una rosa.
Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.
“CEDI LA STRADA AGLI ALBERI (frammenti di un discorso ecologico dalla casa della paesologia)” di Franco Arminio.
Su questa linea di tenuto il secondo modulo del laboratorio di Ludopedagogia “A testa in giù”, che si è tenuto a Officine Gomitoli con Ariel Castelo e l’Associazione Liscìa.