I due lupi

“…. Figlio mio, ci sono due lupi, dentro di noi.

Uno è infelice, ha paura, è geloso, è cattivo, si sente inferiore, aggredisce.

L’altro è felice, è amore, speranza  e serenità, ha compassione, è generoso.

Tutta la vita lottano tra loro.”

“E dimmi, padre, chi dei due vince?”

“ Quello a cui dai da mangiare, figlio mio”

(Anziano Capo Cherokee)

Non abbiamo più, e ormai da tempo, nessun alibi:   il Bene e il Male non ci capitano … a nostra insaputa.

Gli stessi antichi filosofi, da Platone ad Aristotele a Sant’Agostino ci avevano avvertiti: siamo noi, consapevoli, a decidere il fine delle nostre azioni.

Sappiamo da tempo che è “buono” il comportamento che perfeziona l’uomo in quanto tale, e cioè, come studioso, come cittadino, come atleta, come lavoratore, come padre e come madre, insomma come persona.

Viceversa, sappiamo che è “cattivo” il comportamento che contribuisce alla corruzione della persona in quanto tale.

Ma c’è un Male subdolo che si presenta come utilità, spesso economica, altre volte di piacere.

Spesso e volentieri lo confondiamo con il Bene, e ci convinciamo che quella particolare utilità giustifica i nostri comportamenti.

E’ forse il caso dell’ILVA di Taranto, caso che è esploso in questi giorni, ma che covava da decenni.

E’ anche  il caso di tanti inquinamenti, di fiumi trascurati, di ambienti naturali violentati, di salute collettiva messa a rischio per realizzare profitti che vengono mistificati come “utili” all’intera società.

Spesso sembra un vero spreco spendere soldi per limitare questa o quella emissione nociva.

Non se ne ritiene utile il vantaggio sociale, figuriamoci quello ambientale!

Magari invece quel territorio aveva all’origine un patrimonio naturale notevole, ed aveva il compito di conservarlo in quanto utile all’umanità intera.

Magari l’ha sacrificato perché si realizzassero le condizioni per il lavoro.

Comportamento anche irriconoscente, quindi, da parte dell’azienda.

Ma anche miopia finanziaria.

Nel giro di qualche anno quell’investimento negato avrebbe potuto forse dare all’azienda modo di espandere la sua produzione, quando le regole delle emissioni sarebbero diventate molto più restrittive.

Non è vero che l’economia e l’etica non possono andare d’accordo.

Perfino Henry Ford, guru dell’economia e inventore dell’auto per tutti, negli anni venti del secolo scorso scriveva : “ … c’è vero progresso quando i vantaggi della nuova invenzione sono per tutti … ”

E, a pensarci bene, i successi conseguiti in questi ultimi anni nella nostra Valle possono essere considerati davvero un vantaggio per tutti, e forse già tutta la società è oggi un pò migliore.

Quanto meno più consapevole.

Si può dunque ri-costruire la capacità sociale che sui nostri territori ha realizzato, nel passato, un ambiente di qualità.

Un ambiente che da molti era apprezzato e che stiamo sciupando.

E’ la sfida che hanno lanciato le Associazioni di volontariato.

Associazioni che un po’ alla volta, attraverso la solidarietà, la difesa dei deboli, il rafforzamento delle fragilità, e attraverso azioni di Cittadinanza Attiva, propongono una maniera diversa e più giusta di pensare l’economia e il governo del territorio.

Più vicini alla gente, più da “persone”, e meno da burocrati e mestieranti.

Prendiamo l’impegno, ciascuno di noi, di dar da mangiare al lupo buono, e non più a quello cattivo.

 

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