FaDia, quando le famiglie di persone con disabilità si associano sbocciano progetti

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Tutelare i diritti di inclusione e di integrazione scolastica dei ragazzi con disabilità fisica, psichica e sensoriale. Ma anche promuovere lo sviluppo di una cultura dell’inclusione, della valorizzazione delle differenze, delle pari opportunità collaborando in questo con le istituzioni del territorio. Sono queste le radici culturali e sociali in cui affonda l’operato dell’associazione di volontariato FaDia – che sta per famiglie di persone con disabilità -, formata da genitori, figli, fratelli, sorelle, ma anche amici di persone con disabilità. «Uno dei progetti di cui andiamo più fieri è “La Ginestra” che prende forma nel Centro di Inclusione e Prossimità omonimo di Fagnano Castello: è qui che avviene la programmazione e la gestione delle principali attività educative, ricreative e ludiche dei ragazzi con disabilità che seguiamo», spiega la presidente di FaDia, Silvana Valentina. Il Centro attualmente accoglie anche 11 persone con disabilità adulte residenti nei Comuni di Fagnano Castello e Santa Caterina. 

«Uno degli elementi che più spesso viene precluso ai ragazzi con disabilità è il contatto con la natura, noi lo riattiviamo nel parco Botanico dell’ANFOR in località Cirifusolo a Fagnano Castello, per far conoscere loro il nostro ambiente naturale, dalle piante agli animali, con un approccio capace di alimentare lo sviluppo emotivo e relazionale delle persone con disabilità e che li aiuta anche a vivere esperienze uniche con i fratelli e gli amici», aggiunge Valentina.

L’associazione, attraverso la sua presenza radicata sul territorio promuove e sostenere il pieno diritto di cittadinanza di soggetti “fragili” con interventi educativo-riabilitativi  mirati e concordati spesso con i servizi sociali. Tra questi c’è ad esempio il Progetto Natural-Mente Insieme, che «ha unito e fatto collaborare ragazzi e persone con disabilità con la cittadinanza, non solo i famigliari, in attività quali il teatro, la danza, l’arte della pittura e ceramica e lo sport. Inoltre, curato dai nostri volontari per alcuni giorni alla settimana, abbiamo realizzato uno sportello informativo per dare alle famiglie con una disabilità a carico un’informazione aggiornata sulle risorse presenti sul territorio. Abbiamo pensato – chiosa la presidente dell’associazione – che questo intervento avesse bisogno di essere affiancato da un altro: un gruppo di aiuto e mutuo aiuto tra famiglie con disabilità per confronto e scambio di esperienze guidato da una psicoterapeuta».

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