Portatori sani di sorrisi ODV: inclusione sociale, abbattimento di barriere architettoniche e diritti dei minori
di italiacamp
Terzo appuntamento del nostro percorso per scoprire le realtà del Terzo Settore che partecipano alla terza edizione del percorso di accelerazione IN-Community che The Qube realizza all’interno di Pro Officine Mezzogiorno, progetto di innovazione e rigenerazione sociale sostenuto a Lecce da Fondazione CON IL SUD e Italiacamp e sviluppato insieme al Comune di Lecce.
Portatori sani di sorrisi ODV è un’associazione senza scopo di lucro, nata nel 2013 da un gruppo di volontari che opera per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolgendo principalmente in favore di terzi, le attività di inclusione sociale, di abbattimento di barriere architettoniche, di diritti dei minori e di uguaglianza del genere umano.
Come nasce Portatori Sani di Sorrisi?
I “Portatori sani di sorrisi ODV” nascono dalla volontà di un gruppo di amici di creare una realtà a sostegno dei bambini nei reparti pediatrici con un progetto di “clown care Terapy”.
Quanto è importante affrontare momenti difficili attraverso l’ironia?
Ognuno di noi nella propria vita indossa ogni giorno delle maschere, noi indossiamo la più piccole delle maschere: un naso rosso. Nel nostro personaggio clown, le emozioni positive riescono quasi sempre a bilanciare quelle negative, questo grazie anche alle tante formazioni e al lavoro che facciamo sulla nostra persona.
Come conciliate la vostra vita privata con il mestiere di clown?
Esser un clown dottore non è un mestiere ma una mission da volontario, dedichiamo il nostro tempo che è la cosa più preziosa che possiamo donare a chi ne ha bisogno. Abbiamo scelto di star bene facendo del bene.
Che effetti sociali produce la vostra attività?
Uno degli obbiettivi della nostra realtà è quello di dover esser contaminanti di buone pratiche di socializzazione. In questa epoca ne viviamo la mancanza: i rapporti umani sono stati sostituiti da social o gruppi che comunicano tramite smartphone. Perdendo il contatto umano, assistiamo alla perdita di valori ed emozioni importanti, cerchiamo attraverso formazioni e comunicazioni mirate di far riscoprire tutto questo. Lo facciamo indirizzando i nostri volontari a diventare quel valore importante a sostegno delle fasce più vulnerabili o per chi vive un periodo di difficoltà nella propria vita.
Volete raccontarci qualche storia “emblematica” del vostro percorso?
Di storie, in questi 15 anni, ne abbiamo vissute tante, sicuramente quelle legate al fine vita lasciano una traccia indelebile. L’accompagnamento delle famiglie a questo brutto momento ci porta a mettere a dura prova la nostra persona nella sua totalità. In quello che facciamo, siamo rifugio per tante famiglie e quando un genitore, in riferimento a un progetto di accoglienza sociale, ci dice “voglio ritornare dove mia figlia è stata bene” significa che quello che facciamo è
importante.
Raccontateci del vostro Team.
Il nostro gruppo è costituito da persone di ogni età, chi fa parte della nostra realtà ha una sensibilità importante . Ci si avvicina di solito perché si è vissuto un momento difficile che ci ha segnato. Siamo un gruppo di circa 90 persone che a turno dedicano il proprio tempo dedicandosi ai vari progetti.
Come pensate che il percorso IN-Community possa migliorare la vostra attività?
La nostra realtà da diverso tempo si dedica a progetti di vita indipendente per persone con disabilità, vita indipendente anche lavorativa. L’inserimento in un contesto lavorativo per chi ha delle difficoltà è difficilissimo, e proprio per questo puntiamo a creare impresa sociale. Un impresa sociale che è scopo di vita: avere un obbiettivo che faccia uscire dalla solitudine di una quotidianità difficile.
Come immaginate il futuro di Portatori Sani di Sorrisi?
Le nostre iniziative vogliono creare prevenzione e punti di riferimento sul territorio, iniziative volte ad educare e a creare un cambiamento. Quel cambiamento di cui troppo spesso si sente solo parlare. Vogliamo amplificare una rete di collaborazioni in tutta Italia tra associazioni che hanno gli stessi nostri obbiettivi e visioni. Nell’impresa sociale che realizzeremo, ci sarà anche questo, quello che sarà la produzione sia in servizi che in progetti sarà divulgato ovunque proprio grazie a questa rete. Ci racconteremo e saremo contaminatori di buone prassi, amplificheremo questa “rete del dono” che siamo riusciti a creare in 13 anni di attività.
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