Dalle bombe in Ucraina al calore della Calabria: le donne che hanno trovato riparo DaMe.

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Natalia ha trentotto anni e tre figli, è fuggita dalla città di Ivano-Frankivsk ed è approdata a Crotone, dopo cinque giorni di viaggio; Natalia è stata la prima rifugiata di guerra arrivata in Calabria, il 2 marzo, accolta nell’Housing DaMe, una residenza che a Crotone ospita donne, anche con figli, in difficoltà, realizzata con il sostegno di Fondazione con il Sud da Kairos – Cooperativa Sociale.

DaMe, allo scoppiare della guerra, non ha perso tempo, allestendo insieme alle ragazze che già vi abitavano una camera quadrupla per chi potesse già fuggire dalle bombe e trovare riparo, non rischiando la propria vita un secondo di più. Così, provvedendo immediatamente, grazie a molteplici collaborazioni createsi, al disbrigo di pratiche amministrative, mediche, burocratiche, per un’accoglienza completa e regolare.

E’ perciò che Natalia è arrivata, aprendo la strada ad una accoglienza che il progetto DaMe ha mostrato come possibile e immediata e che, sul territorio, da quel giorno, non si è più arrestata.
E’ bastato un annuncio sui social per far giungere l’eco di tanta umanità sino in Ucraina.
Così, in stretta collaborazione con la Comunità Ucraina presente a Crotone, tante altre ragazze e mamme e bambini hanno trovato riparo sia nell’Housing DaMe sia nelle tante abitazioni messe a disposizione da privati che, con generosità, stanno sostenendo la vita dei rifugiati sotto ogni aspetto, sapendo di poter contare su tutti i servizi di mediazione culturale, gli spazi ludico-ricreativi, i corsi di formazione, i servizi di coaching e di ricerca lavoro esistenti già in Housing, che sono stati incrementati per essere messi a disposizione delle tante donne in continuo arrivo, così come è aumentato il numero degli operatori che ogni giorno sostengono la vita quotidiana di donne e bambini che abitano DaMe o che, pur non abitandovi poiché l’Housing al momento è pieno, usufruiscono dei servizi e degli spazi aperti a tutti in questo periodo di forte emergenza.

«So bene che non potremo tornare presto in Ucraina. Mi viene da piangere al solo pensiero che potrei non rivedere mai più la nostra casetta che abbiamo costruito con tanti sacrifici» dice la giovane mamma volgendo il pensiero al marito, rimasto in Ucraina per combattere insieme a tanti altri civili.

Si ritrovano insieme in molte sere, le giovani donne lontane dai loro compagni combattenti o resistenti, sperando ogni sera di poterli sentire ancora un’altra volta. Si ritrovano insieme negli spazi condivisi dell’Housing o in Casa di Città, spazio comune realizzato all’interno del progetto Hausilio per aggregare la Comunità intera. E DaMe diviene sempre più ricco, luogo e tempo in cui le culture si intrecciano nel rispetto della unicità di ognuna: Marocco, Brasile, Ucraina, Italia, Romania, Argentina sono solo alcune delle ricchezze che vivono gli spazi di DaMe.

Grazie all’aiuto degli operatori di DaMe e dell’intera comunità crotonese, oltre a beni di prima di necessità, indumenti e tanto affetto, tutte le ragazze riescono sempre a trovare momenti di serenità e occasioni concrete di autonomia. 

In questi mesi trascorsi insieme, abbiamo avviato e condiviso laboratori di cucina, atelier d’arte, spazi di artigianalità, corsi di corporalità, eventi pubblici e occasioni a sostegno di importanti cause.

Perché l’umanità valica ogni ostacolo, sempre.

 

           

 

 

 

 

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