Il Reddito di Libertà: una misura con protagonista CAV e Servizio Sociale

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Dal 12 maggio scorso è possibile presentare domanda per l’erogazione del Reddito di Libertà dell’INPS, un contributo economico per le donne vittime di violenza che è stato istituito successivamente al Reddito di Libertà (RdL) erogato dalla RAS – Regione Autonoma della Sardegna.
Mentre il primo viene versato direttamente alla donna dietro una procedura che viene effettuata dal Servizio Sociale di residenza, il secondo richiede un iter più articolato che vede protagonista il Centro Antiviolenza (CAV) che ha in carico la donna.
Il CAV redige una graduatoria sulla base dei requisiti previsti dalle Linee Guida Regionali, ovvero:
▪️titolo di studio
▪️numero di figlə
▪️condizione di salute ed eventuale condizione di disabilità certificata ai sensi della L.104/1992 sia per la donna che perə figlə minori
▪️ eventuale inserimento e tempo di permanenza presso una struttura protetta
▪️ condizione di reddito.
Una volta che la domanda, compilata dalla potenziale beneficiaria, viene inviata al Servizio Sociale di riferimento, questo, insieme al CAV, redige un Progetto Personalizzato che la donna si impegna a seguire e che viene inviato alla Regione insieme alla domanda.
Se la richiesta viene approvata, il Servizio Sociale resta titolare del provvedimento ma è il CAV ad occuparsi di monitorare il percorso della beneficiaria del RdL, per raggiungere gli obiettivi previsti dal Progetto.
Infatti, il RdL regionale non è un mero contributo economico ma ha una visione più ampia che si manifesta nel Progetto Personalizzato: una sorta di patto tra il CAV e la donna, finalizzato all’uscita dalla violenza e alla (ri)conquista dell’autonomia.
La parte economica, invece, viene erogata mensilmente dalla RAS sotto forma di rimborso delle spese sostenute. L’importo, quindi, non è fisso come quello dell’INAIL ma variabile.
Anche l’iter di questa misura mostra l’importanza di potenziare il servizio antiviolenza, come si è potuto fare con i fondi attribuiti dalla Fondazione CON IL SUD al progetto “Free.Da-Liberə dalla violenza”.
L’estensione degli orari e l’introduzione della figura dell’assistente sociale al CAV di Progetto Aurora, infatti, consente sia di abbreviare i tempi di risposta e supporto alle vittime di violenza, sia di poter assolvere meglio tutte le procedure amministrative, come quelle relative al RdL.
Ricordiamo i contatti di Progetto Aurora, gestito da Porta Aperta per il Plus di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino:
📍 Sede del CAV: Via Dei Mille n. 61, Sassari (dal lunedì al venerdì, ore 9,00-13,00 e 15,00-18,00)
☎️ Tel 079/210311 (è possibile anche lasciare un messaggio in segreteria, ti richiameremo)
🟢 Numero Verde 800 042 248
📧 E-mail progetto.aurora@portapertaonlus.it

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