Chiusura del progetto CAP Salento: abbiamo creato la comunità degli agricoltori e pescatori salentini

Progetto Cap Salento: Angelo Massaro fiduciario Slow Food Alto Salento, Marcello Longo presidente Slow Food Puglia, Alessandro Ciccolella direttore Torre Guaceto, Alessandro Mariggiò direttore Riserve Litorale Tarantino, Marco D'Adamo direttore Oasi Blu Ugento
Progetto Cap Salento: Angelo Massaro fiduciario Slow Food Alto Salento, Marcello Longo presidente Slow Food Puglia, Alessandro Ciccolella direttore Torre Guaceto, Alessandro Mariggiò direttore Riserve Litorale Tarantino, Marco D’Adamo direttore Oasi Blu Ugento

Avviato ormai quasi 3 anni addietro, è giunto a conclusione il CAP Salento per la creazione della Comunità degli Agricoltori e Pescatori Salentini, progetto sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD nell’ambito del Bando Ambiente 2015, con capofila la condotta Slow Food Alto Salento e partner la Fondazione Slow Food per la Biodiversità, le Aree Marine Protette di Torre Guaceto e Porto Cesareo ed i Parchi naturali regionali Litorale di Ugento e Litorale Tarantino orientale.
Nato con l’obbiettivo di creare una sinergia tra l’associazione capofila e le aree protette per la tutela dell’ambiente e la riscoperta e valorizzazione delle pratiche agricole e di pesca sostenibili, che tutelano i piccoli produttori ed i prodotti a rischio di estinzione, il CAP Salento è stato un successo.
Grazie all’impegno di Slow Food Alto Salento e dei Parchi, oggi si può contare sulla certezza di aver tutelato fattivamente e replicato la pratica di pesca sostenibile ideata a Torre Guaceto ed avviata nel 2005, e di aver messo al riparo dal rischio di estinzione un gioiello della terra, il pomodorino di Manduria. Ciò a protezione del mare, dei pescatori, della terra e degli agricoltori.
Per raggiungere tale finalità il progetto si è articolato in numerose macro attività.
In primis, ha realizzato tre presìdi della pesca sostenibile, coinvolgendo i pescatori delle suddette Aree Marine Protette e dell’Oasi blu di Ugento, ed ha creato il presìdio del pomodorino di Manduria nelle Riserve del Litorale Tarantino.
Obiettivo dei presìdi, infatti, è la salvaguardia delle specie ittiche e cultivar agricole a rischio di estinzione, attraverso la realizzazione di disciplinari di produzione/raccolta condivisi, la valorizzazione dei territori di riferimento, e la preservazione delle tecniche tradizionali e sostenibili.
I prodotti dei presìdi e della comunità degli agricoltori e pescatori delle aree protette coinvolte nel progetto ora potranno essere raccolti, catalogati e descritti nel paniere dei prodotti dei Parchi del Salento. A questa attività seguirà la realizzazione dell’Alleanza dei cuochi dei Parchi del Salento, grazie alla quale gli chef dei territori coinvolti si impegneranno ad inserire i prodotti dei presìdi nei menù dei propri ristoranti.
Nell’ambito del CAP Salento, inoltre, sono stati realizzati laboratori di educazione alimentare e ambientale nelle scuole delle tre province con lo scopo del trasferimento alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.
“Il progetto si è concluso – ha dichiarato Angelo Massaro, fiduciario di Slow Food Alto Salento -, ma l’attività portata avanti sul territorio dalla condotta, con sede a San Vito dei Normanni, e da Slow Food Puglia non si ferma qui. Grazie alle basi gettate con il CAP Salento avvieremo ulteriori iniziative per voler bene al mare e alla terra, come abbiamo sempre fatto. Soddisfatti, per i risultati ottenuti, non ci rimane che tornare a rimboccarci le maniche e rimetterci a lavoro, sempre seguendo i principi del buono, pulito, sano e giusto”.

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