CI SONO ANCHE IO!! Volti Sconosciuti – Progetto B.U.S. a Crotone

Progetto B.U.S. ha dato la possibilità di poter conoscere una nuova realtà problematica sulla città di Crotone. Questi primi sei mesi di attività hanno permesso agli operatori della Cooperativa “Noemi” di dotarsi di nuove lenti, per osservare i volti di quei minori presenti sul territorio crotonese rimasti sconosciuti per troppo tempo.
Questi primi mesi hanno avuto uno scopo sperimentale, dove abbiamo cercato di approcciarci a queste storie di vita cercando di guardare alla realtà con occhi diversi.
Per gli operatori della Cooperativa questo era un fenomeno sconosciuto, che è stato segnalato, quindi la prima azione messa in campo è stata quella di una maggiore esplorazione per accrescere la conoscenza del fenomeno.
Per questo motivo, prima di passare a compiere il lavoro di osservazione sul campo che prevedeva i tragitti da Crotone a Catanzaro, abbiamo ritenuto opportuno esplorare il fenomeno nella città di Crotone, cercando di capire chi sta facendo qualcosa, quanto è conosciuto e quanto è presente nel territorio.
Questi sei mesi hanno dunque visto l’articolarsi di diverse azioni integrate: a partire da una ricerca bibliografica e su Internet, sull’accattonaggio minorile, si è tentato di tracciare un profilo del fenomeno sul piano nazionale e locale; passando poi ad individuare a livello locale i soggetti istituzionali e quelli del terzo settore che a diverso titolo operano in tale ambito, cercando di costruire relazioni con la rete presente.
In questa prima fase nello specifico, sono stati contattati alcuni attori delle Istituzioni Pubbliche: Questura, Servizi Sociali del Comune di Crotone, Co.pro.s.s. (Consorzio provinciale servizi sociali) e Medicina Scolastica. Da questi colloqui informali, si evince che, vi è ancora una deficitaria conoscenza del fenomeno, in quanto anche a livello istituzionale è difficile intercettare tali situazioni. Gli attori dimostrano comunque la loro disponibilità ad eventuali collaborazioni, per approfondire maggiormente l’argomento. E’ stata infatti predisposta l’intervista semi-strutturata da somministrare nel semestre successivo.

Grazie ai primi contatti avuti con gli attori privilegiati e grazie al bagaglio di esperienza degli operatori coinvolti, si è creata una mappa dei luoghi da osservare, in diversi momenti della giornata, nello specifico si tratta di zone con un maggior afflusso di persone, (centri storici, mercati rionali, piazze, supermercati, ospedali, cimiteri, parcheggi, attività commerciali).
In questo tempo, abbiamo avuto modo di osservare nei diversi luoghi e nei diversi momenti della giornata: 37 minori di cui 22 da soli e 15 con i genitori; nella maggior parte dei casi sembrano essere di nazionalità rom e frequentano nelle ore diurne: bar, centri commerciali, zone del centro della città, cimitero (il fine settimana) e mercato rionale. Mentre i parcheggi del tribunale, delle poste e dell’ospedale sono frequentati perlopiù da ragazzi africani, anche se è stato difficile identificare con precisione la loro età. La presenza dei minori diminuisce notevolmente nelle ore del pranzo e nel pomeriggio. Per questo motivo, abbiamo pensato di recarci alle autolinee locali, per capire gli orari dei tragitti e la presenza o meno di minori che usufruiscono del servizio.
Altra azione messa in campo, è stata la rilevazione della percezione dei cittadini rispetto al fenomeno dell’accattonaggio, dove ci siamo resi conto che vi è la necessità di animare il territorio per una presa di coscienza sul problema dell’accattonaggio.
Con le azioni fino ad oggi messe in campo, abbiamo provato ad definire una fotografia del fenomeno sul territorio crotonese, tenendo presente le difficoltà della città, in quanto bisogna ancora capire se i minori rom fanno parte o meno di una comunità già esistente o sono itineranti e se i minori extra-comunitari, sono realmente minori e da quali centri di accoglienza provengono e quali azioni e progetti queste strutture gli dedicano.

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