Taranto, Attiva Lizzano: la battaglia giudiziaria dell’associazione nella “terra dei fuochi”

Domani |

Nell’ultima udienza del processo per la gestione della “discarica Vergine”, la procura ha chiesto la condanna di tre imputati, contestando il disastro ambientale. È il risultato delle denunce di un gruppo di cittadini che da 15 anni chiede la bonifica e la chiusura del sito, ma che invece ora potrebbe riaprire per volontà del nuovo gestore.

IL PROCESSO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA VERGINE

Giovanni Gentile è il presidente dell’Associazione che si è costituita parte civile anche in questo giudizio attraverso l’avvocato Francesco Nevoli, e racconta a Domani: «In questa battaglia siamo stati capofila e abbiamo dato un enorme contributo al processo con le relazioni dei nostri consulenti di parte, dai documenti che sono agli atti, infatti, appare del tutto chiaro che l’agricoltura e la zootecnia non hanno avuto alcun impatto sull’area in questione, come invece hanno sostenuto i periti degli imputati».

Aggiunge Gentile: «Siamo riusciti a dimostrare che la contaminazione dell’acqua di falda in quell’area è stata causata solo ed esclusivamente dalla discarica Vergine».

 

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