Il Presidente della Provincia e i sindaci fanno proprie le osservazioni di Attiva Lizzano e di altri contro la riattivazione della discarica Lutum
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Lunedì 16 giugno, alle ore 17.00, presso il Palazzo della Provincia in via Anfiteatro a Taranto, si è tenuto un incontro aperto alla cittadini, ai Sindaci, alle associazioni e ai comitati per discutere sulla discarica Lutum, ex Vergine situata in località Palombara, isola amministrativa del Comune di Taranto.
Al mattino dello stesso giorno, avevamo inviato al Presidente della Provincia di Taranto e a 19 Sindaci le nostre osservazioni per motivare in punta di diritto e con considerazioni tecniche (e non solo) la nostra assoluta contrarietà alla riapertura della discarica Lutum (ex Vergine). Le abbiamo inviate a mezzo PEC con richiesta di farle proprie e di inviarle a loro volta al 5° Settore Ambiente della Provincia di Taranto, l’ufficio che sta gestendo la richiesta di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), presentata dalla Lutum a maggio 2024.
Il 26 giugno 2025 abbiamo inviato un addendum alle osservazioni fornendo ulteriori chiarimenti, per far meglio capire, a chi dovrà decidere sulla richiesta di riapertura della discarica, quali siano i rischi per i cittadini in caso di riattivazione di questo impianto il quale, in alcune giornate, costringe i cittadini a tapparsi in casa, persino adesso che è chiuso.
Diversi comuni hanno già fatto proprie le nostre osservazioni e ci è pervenuta la notifica alla nostra PEC con cui la Provincia di Taranto ci ha comunicato di aver protocollato al numero 26218 del 27.06.2025 le ultime osservazioni aggiuntive inviate da Attiva Lizzano (queste sono le seste, perché ne avevamo già inviate cinque edizioni, di cui due firmate da circa 2.000 cittadini).
Dopo l’incontro del 16.06.2025 con il Presidente della Provincia e i Sindaci, organizzato da Attiva Lizzano al Palazzo della Provincia di Taranto, in questi si è visto un rinnovato interesse da parti di tanti soggetti e questo è senz’altro un elemento positivo, ma soprattutto ci fa molto piacere rilevare che finalmente c’è un Presidente della Provincia, il dott. Gianfranco Palmisano, che ben quattro volte ha incontrato i cittadini e le associazioni, oltre ai Sindaci, e ha ascoltato con interesse tutte le motivazioni tecniche, giuridiche, ambientali, sanitarie e umane che sono alla base del nostro NO secco alla riapertura della discarica.
Questo è un fatto assolutamente nuovo rispetto agli ultimi 20 anni e indubbiamente positivo, del quale va dato atto e in quanto distingue Presidente Palmisano dai suoi predecessori i quali non hanno mai dato nessuna risposta, come se il problema non esistesse, mentre la bomba ecologica che sta per esplodere con la discarica Lutum riguarda tutta la Provincia. Non solo. Questa si aggiunge ad altre discariche ed impianti industriali (primo fra tutti l’ex Ilva) che rischiano di rovinare irrimediabilmente la nostra terra e la salute di tutti.
Oggi possiamo affermare che le osservazioni tecniche elaborate da Attiva Lizzano in merito alla richiesta di riattivazione della discarica Lutum e di quelle di altre associazioni, partiti e singoli cittadini sono state regolarmente inviate con protocollo numero 26184 in data 26 giugno 2025 e fatte proprie dal Presidente della Provincia Gianfranco Palmisano al 5° Settore Pianificazione ed Ambiente della Provincia di Taranto.
Ora l’ultima parola spetta alla seconda conferenza dei servizi prevista per domani 3 luglio 2025 alle ore 10:30 – in videoconferenza – quando si discuterà della richiesta della Società Lutum del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), finalizzato ad ottenere le autorizzazioni ambientali necessarie per riaprire la discarica. Ai sensi dell’art. 14-ter della Legge 241/90 la conferenza dei servizi deciderà “sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla conferenza tramite i rispettivi rappresentanti.” Si considera acquisito l’assenso senza condizioni delle Amministrazioni il cui rappresentante non abbia partecipato alle riunioni ovvero, pur partecipandovi, non abbia espresso la propria posizione oppure abbia espresso un dissenso non motivato o riferito.
Ci auguriamo che le “posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni” siano di motivata contrarietà alla riattivazione della discarica, anche perché esistono forti legami fra possibili danni neurologici e l’idrogeno solforato (H2S), un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica dei rifiuti organici, con particolare riferimento ai siti di discarica della provincia di Taranto. Tali danni incidono soprattutto nella fase più importante dello sviluppo del cervello, cioè durante l’infanzia e, potenzialmente, possono durare tutta la vita.
Tutte questioni che andrebbero trattate in maniera approfondita nella valutazione dell’impatto sanitario presentata dalla Lutum che proprio su questo appare particolarmente carente. Non a caso l’Arpa Puglia, l’Asl di Taranto, il Settore Ambiente e il Settore Urbanistica del Comune di Taranto si sono già espresse per la totale contrarietà alla riattivazione della discarica e lo hanno fatto in maniera ben motivata. Infatti, le relazioni di ARPA Puglia, per quanto concerne i monitoraggi dell’acido solfidrico nella zona della discarica, hanno rilevato negli anni notevoli criticità in merito a questo gas, già con la discarica chiusa. È del tutto evidente che la situazione verosimilmente peggiorerà per le popolazioni della zona, in conseguenza del deposito e dello spostamento dei rifiuti aventi una volumetria di gran lunga maggiore rispetto alla precedente gestione. Ricordiamo, infatti, che i centri abitati di diversi comuni distano appena 2 Km. dalla discarica Lutum.
Tutte queste cose e tante altre noi le abbiamo scritte nelle nostre osservazioni e il Presidente della Provincia di Taranto e molti Sindaci le hanno fatte proprie, speriamo solo che ne tengano in debito conto anche nella Conferenza dei Servizi del 3 luglio prossimo, perché è in gioco l’ambiente e la salute dei cittadini delle generazioni presenti e future. Nella provincia di Taranto le discariche sono anche troppe, ma i cittadini hanno a disposizione una vita sola.