Percorso Enogastronomico: MONTE DELLE ROSE

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Il Monte delle Rose si trova al confine della riserva naturale della valle del Sosio,  e si eleva in una zona in cui la natura è incontaminata e poco antropizzata. Fu citato da Aristotele e da Plinio il Vecchio e nell’antichità era famoso per le sue virtuose erbe spontanee, oggetto di studi per molti botanici.

Oltre alle citate rose peonie, la rimanente sezione floristica del comprensorio del Monte delle Rose è composta da giacinti, agrifogli, lavagelli, primule, pungitopi, biancospini, vitalba, anemoni e diverse specie di orchidee. Numerose sono anche le erbe aromatiche, come origano, ruta, aneto, salvia, cumino, issopo, malva, menta, melissa, timo e nepetella. La fauna è composta in gran parte da uccelli migratori, come l’upupa, da falchi pellegrini, da lepri, istrici, martore e gatti selvatici.

Ad alta quota, in agro bivonese (precisamente sul Piano della Fiera), si trova una croce presso cui gli arbëreshë di Palazzo Adriano sono soliti recarsi ogni 1º agosto per intonare il canto dei loro avi O e bukurà Morè, “O bella Morea”, rivolto all’Albania, loro terra natia.

Sarà una giornata da passare all’aperto alla scoperta di un luogo incantevole e sarà possibile la degustazione di prodotti tipici dei territori dei Monti Sicani.

La sera del 31 luglio a Palazzo Adriano, continua, con la degustazione dei prodotti tipici locali, il percorso enogastronomico del progetto VerdeMente in occasione della tradizionale escursione alla Montagna delle Rose che la comunità di origine Arberëshe suole ripetere ogni anno la notte del primo agosto e che culmina all’alba, dopo una breve messa, cantando, rivolti ad oriente, il nostalgico O e Bakura Moré in ricordo dell’antica patria.
Le attività ricreative e l’apericena inizieranno verso le 19 al castello di Palazzo Adriano.
A mezzanotte, dopo un raduno in piazza, inizierà la scalata a piedi alla Montagna delle Rose, alle tre di notte il raduno sarà invece per chi desidera compiere un breve tragitto in macchina.
All’alba seguirà a una breve messa il nostalgico canto Arberëshe “O e Bakura Moré” rivolti ad oriente in ricordo dell’antica patria
Verrà infine offerta la colazione e, per chi volesse rimanere o tornare, la sera stessa potrà partecipare alla Sagra della Cuccia.

Ufficio stampa Miscelarti

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