Si conclude il primo corso di formazione del progetto “AMORU’. A Palazzo Butera la consegna degli attestati e la firma di due protocolli d’intesa

Si conclude con l’ultima sessione di incontri il primo corso di formazione rivolto a operatrici di sportelli antiviolenza, previsto nell’ambito delle attività del Progetto “AMORU’ – Rete Territoriale Antiviolenza – Troppo Amore Uccide”, promosso dall’ Organizzazione Umanitaria Internazionale LIFE and LIFE (LaL), ente capofila, e sostenuto da FONDAZIONE CON IL SUD – Bando Donne 2017.

Un primo percorso formativo, al quale ne seguiranno altri, aperti come questa volta gratuitamente a tutti coloro i quali vogliono approfondire le tematiche proposte per utilizzare quanto appreso nei loro diversi ambiti di intervento con e per le donne.

Le 40 partecipanti alle lezioni – una parte delle quali sta già lavorando nei tre sportelli attivati da AMORU’ a Villabate, Altavilla Milicia e Palermo – si ritroveranno venerdì 7, sabato 8  e domenica 9 giugno nei locali della cooperativa “MIGMA”, partner della Rete, in via Luigi Capitano Giorgi 3, a Bagheria, per approfondire le tematiche inerenti il loro percorso.

Nello specifico, dalle 15 alle 20 di venerdì 7 la dott.ssa Luisa Benincasa, responsabile del “Centro Armonia”, parlerà di “elaborazione del trauma e della separazione dall’aggressore/maltrattante”.

Dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 20 di sabato 8 giugno, il tema sarà “La legislazione in  materia  di maltrattamento  e  violenza  in famiglia con l’avvocato”. Lo approfondirà l’avv. Salvatore Sanfilippo.

La giornata di domenica 9, invece, servirà a capire quali sono “Gli strumenti e le metodologie nella gestione delle strutture a indirizzo segreto”. Ne parleranno, dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 17, la dott.ssa Valeria Segreto, la dott.ssa Marisa Gagliano e la dott.ssa Annalisa Mirabile, rispettivamente presidente, responsabile dell’area violenza di genere e assistente sociale della cooperativa sociale “Quadrifoglio”.

A conclusione delle lezioni, ci si sposterà nella Sala Borremas di Palazzo Butera, sempre a Bagheria, per la consegna degli attestati di partecipazione al corso. Cerimonia alla quale si aggiungerà anche la firma dei protocolli di intesa del progetto con i comuni di Bagheria e Montemaggiore Belsito.

Saranno presenti: i sindaci di entrambi i comuni, Filippo Tripoli e Antonio Mesi; l’avv. Brigida Alaimo, assessore ai Rapporti Istituzionali del Comune di Bagheria; la  dott.ssa Francesca Lo Bue, della direzione VII del Comune di Bagheria; Arif Hossain,  presidente dell’Organizzazione umanitaria LIFE and LIFE, capofila del progetto AMORU; Gaetano Montevago, presidente della cooperativa Sociale MIGMA; Adele Musso, presidente della sezione di Bagheria della Fidapa.

Concluderà la serata un  aperitivo offerto a tutti i presenti nel giardino di Palazzo Butera.

“Donne del sud per il Sud”: a Villa Niscemi, si parla di intercultura e di violenza secondo le diverse culture

Parlare di donne e di universo femminile partendo dalla considerazione che ogni cultura porta in se differenti valori e differenti modi di intendere la vita culturale, sociale e familiare.  Quando, però, si parla di violenza, questa annulla ogni confine e colpisce nella stessa identica maniera, qualunque sia la provenienza della vittima di turno.

Donne del Sud per il Sud” è il tema del convegno, organizzato dall’Organizzazione Umanitaria Internazionale “LIFE and LIFE”, che si svolgerà martedì 28 maggio a partire dalle 16, nella Sala delle Carrozze di Villa Niscemi, nell’ambito del ricco cartellone di eventi di “Palermo delle donne”, format ideato e curato da Stefania Morici che, sino al 9 giugno, proporrà eventi, mostre, itinerari, performance, visite guidate, incontri, convegni e tavole rotonde, ma musica, spettacoli, reading, progetti speciali, laboratori e iniziative per bambini, come anche lezioni di Yoga in luoghi non convenzionali, per promuovere un corretto stile di vita e mettere in evidenza il ruolo della donna nella società.

Un momento, quello in programma martedì 28 maggio, che avrà un ricchissimo parterre di relatori: rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, dell’associazionismo, operatori sociali impegnati sul fronte dell’accoglienza delle donne vittime di violenza, medici e formatori. Il tutto, avvalorato e impreziosito dalle testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza della violenza. Di qualunque genere e provenienza sia.

A parlare del valore dell’intercultura e di come nasce un progetto di cooperazione sarà Valentina Cicirello, vicepresidente della “LIFE and LIFE”, sostenuta nel racconto di esperienze geograficamente lontane da noi, ma molto vicine per voglia di crescere e condividere, dalla dott.ssa Maria Gabriella Filippazzo, direttrice sanitaria della stessa organizzazione umanitaria, che disserterà sul tema “Sud del mondo: Alimentazione e Stile di Vita”.

“Un sistema integrato per prevenire e contrastare la violenza verso le donne” sarà il titolo della relazione di Maria Grazia Patronaggio, presidente de “Le Onde Onlus”, tra delle realtà più longeve e accreditate nel nostro territorio su questo campo, punto di riferimento della Rete Antiviolenza cittadina. Rete della quale fa parte anche il Comune di Palermo, rappresentato in questa sede dall’Assessora alla Scuola, Lavoro, Salute e Parità di Genere, Giovanna Marano, che racconterà del “progetto di prevenzione” dell’amministrazione comunale.

Fondamentale, in un percorso integrato, nel quale conta la sinergia tra tante realtà, è senza dubbio la presenza delle forze dell’ordine. A raccontarci di come la Polizia stia e voglia essere sempre accanto alle donne sarà Giovanna Giaquinto, commissario capo e funzionario presso la Divisione Polizia Anticrimine della  Questura di Palermo.

“L’esperienza con gli uomini maltrattanti” è il tema dell’intervento di Antonella Macaluso, presidente dell’associazione “Nuovo Giorno”, da anni impegnata anche nelle carceri con le donne, mentre di una realtà come la “Sartoria Sociale”, nella quale le donne straniere trovano occasioni di rinascita attraverso percorsi imprenditoriali, sarà Rosalba Romano.

“I percorsi di integrazione a sostegno delle donne” è, invece, il titolo del talk che avrà inizio subito dopo la visione di un breve filmato sulla “violenza raccontata dal cinema”, realizzato per capire come il grande schermo riesce a veicolare e far arrivare al pubblico un tema così forte come quello della violenza contro le donne.

Un racconto al quale contribuirà anche la letteratura grazie alla lettura di alcuni brani, tratti dal libro “Caro maschio che mi uccidi” di poesie e lettere romanzate di donne uccise, affidate a due degli autori, Ornella Mallo e Oreste Bevelli.

LIFE and LIFE

Ad animare questa seconda parte del convegno saranno: la psicologa e psicoterapeuta Liliana Pitarresi, coordinatrice di “Amorù”, progetto operante nei territori dell’area est della provincia di Palermo; la dott.ssa Luisa Benincasa, referente regionale del Coordinamento Italiano Servizi Abuso e Maltrattamento all’Infanzia (CISMAI ), che parlerà dell’importanza della formazione; l’assistente sociale e counselor Marianna Di Rosa, che ci accompagnerà in una “riflessione guidata sulle ordinarie difficoltà”; la psicologa Luigia Billone, con una relazione dal titolo “Quando l’amore non è amore: esperienze e prospettive nel contrasto alla violenza di genere”; la dott.ssa Marina Rizzo, presidente “Donne in Neuroscienze” e Past pres. “Donne Medico di Palermo”, che spiegherà “il ruolo dei medici nella rete antiviolenza”; Martina Gangi, responsabile del Progetto Focus Sud della Global Thinking Foundation – Coordinamento Sicilia-Sardegna, sulle “Azioni per prevenire la violenza economica in Italia: il Progetto Donne al Quadrato”. infine, Giuseppina Seidita, Finance Officer BPW International,  su un tema difficile come “Child Mariage”.

Un pomeriggio lungo, ma soprattutto intenso, quello in programma, moderato dalla giornalista Gilda Sciortino, che si spera possa essere fonte di arricchimento e di sollecitazioni per tutti. A renderlo ancora più completo sarà la conclusione, affidata al presidente della Consulta delle Culture di Palermo, Ibrahima Kobena.

AMORU’ – Rete Territoriale Antiviolenza: prosegue la formazione degli operatori degli sportelli di ascolto. Altri tre giorni di full immersion con esperti di violenza di genere  

Proseguono le sessioni del corso di formazione previsto nell’ambito delle attività del Progetto “AMORU’ – Rete Territoriale Antiviolenza – Troppo Amore Uccide”, promosso dall’ Organizzazione Umanitaria Internazionale LIFE and LIFE (LaL), ente capofila, e sostenuto da FONDAZIONE CON IL SUD – Bando Donne 2017.

Alle lezioni stanno partecipando circa 40 operatrici, una parte delle quali già lavora nei tre sportelli attivati da AMORU’ a Villabate, Altavilla Milicia e Palermo. Altre, invece, sono professioniste che desiderano approfondire le tematiche proposte per utilizzare quanto appreso nei loro diversi ambiti di intervento con e per le donne.

La prossima sessione si svolgerà dal 17 al 19 maggio nella sede della Cooperativa Sociale “MIGMA”, partner della Rete, in via Luigi Capitano Giorgi 3, a Bagheria.

Dalle 15 alle 20 del di venerdì 17 la dott.ssa Luisa Benincasa, responsabile del “Centro Armonia”, parlerà di setting spaziale e relazionale, quindi di segreto professionale.

Dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 20 di sabato 18, con  la dott.ssa Marika Musicò, psicoterapeuta, responsabile del “S.A.U.M.”, Servizio di Ascolto per Uomini Maltrattanti di Caltanissetta, si affonderanno diversi temi: dall’ascolto attivo, empatico e assertivo all’analisi della domanda, dalla motivazione al cambiamento sino al segreto professionale.

Intensa anche la giornata di domenica 19 maggio, i cui orari saranno gli stessi del giorno prima, guidata dall’avv. Maria Lenglet, esperta di abuso e maltrattamento. A lei saranno affidati temi quali: la sospensione dei giudizi di valore, la parafrasi e le tecniche della restituzione, la  legislazione in materia  di maltrattamento e violenza  in  famiglia.

Saranno tre giorni di intenso lavoro, volti a sviscerare tanti aspetti ruotanti attorno alla violenza di genere, che le operatrici di questi e degli altri sportelli si trovano ad affrontare quando le donne vittime di abusi si rivolgono a loro.

Un progetto, AMORU‘, che, sino al 23/07/2021, metterà in campo nei territori dell’area est della provincia di Palermo una serie di azioni, che partono dal primo contatto per giungere alla realizzazione di aspettative e sogni infranti.  Azioni messe in atto da una ricca rete di realtà che operano concretamente sul territorio (A.S.D. Indiscipline, AIDIM Palermo, associazione “Benessere Lab”, Associazione Diritti Umani Contro Tutte Le Violenze “Co.Tu.Le.Vi.”, Centro Studi Pio La Torre ONLUS, Consorzio Arca, Cooperativa Sociale “Sambaia”, cooperativa sociale “Migma”, associazione “Simegen” e le sezioni FIDAPA di Villabate, Altavilla Milicia e Bagheria) e dai numerosi portatori di interesse che via via si stanno unendo lungo tale percorso.

Nel frattempo, i tre sportelli di ascolto hanno cominciato a lavorare, cominciando a diventare realtà di riferimento. Se qualcuno volesse contattare gli operatori, ecco di seguito gli orari, giorni e numeri di riferimento. Altavilla Milicia: lunedì e venerdì ore 14.30 – 18.30, mercoledì ore 9 – 13 / 14.30 – 18.30, cell. 392.5512900; Villabate: martedì, giovedì e venerdì, ore 9 – 14,  primo e secondo giovedì del mese ore 15 – 18, cell. 389.5194853; Palermo:  mercoledì ore  10.30 – 14.30, martedì, giovedì e venerdì ore 15.30 – 19.30, cell. 351.8105724.

 

L’educazione finanziaria contro l’isolamento economico delle donne. Un convegno al “Keynes Institute”. Partner la LIFE and LIFE

È dedicato all’alfabetizzazione finanziaria come motore per la prevenzione alla violenza economica e verso un’inclusione finanziaria e sociale diffusa il convegno, dal titolo “Quando l’educazione finanziaria aiuta a prevenire l’isolamento economico”, in programma alle 16.30 di  giovedì 9 maggio, nel teatro del Liceo Linguistico “John Maynard Keynes“, in via Marchese Ugo 6.

Un evento che si inquadra nella cornice progettuale FOCUS SUD 2019-2021 e che proseguirà con numerose attività formative tra cui i corsi “Donne al Quadrato” di educazione finanziaria gratuita dedicato alle donne. Praticamente donne che aiutano altre donne: donne per le donne. Una squadra composta da una trentina di docenti che offrono la loro esperienza e le loro competenze gratuitamente e in tutta Italia a donne che vivono un momento di difficoltà legato alla crisi economica, che affrontano situazioni familiari complesse, che vogliono assumere un ruolo da protagoniste consapevoli rispetto alle proprie scelte di vita, che desiderano rimettersi in gioco sul piano professionale.

«Le donne ancora oggi, nonostante i passi avanti che sembrava si fossero compiuti tra gli anni ‘90 e il nuovo secolo – afferma Claudia Segre, presidente di “Global Thinking Foundation” – restano relegate a ruoli tradizionali e, anche in una prospettiva di emancipazione, continuano a esercitare marginalmente la propria libertà di scelta, in una dinamica di violenza economica che è l’innesco più subdolo usato per isolare una donna facendole perdere l’indipendenza. Noi siamo entusiasti di approdare a Palermo con il nostro progetto “D2 – Donne al Quadrato”, che sta rispondendo a una molteplicità di richieste sul territorio nazionale, da Nord a Sud, confermando una sensibilità diffusa alle tematiche di alfabetizzazione finanziaria. Con questo progetto abbiamo coinvolto un team di 40 donne di valore e di grande esperienza, che hanno fin da subito accettato la sfida di impegnarsi in qualcosa di fattivo per altre donne che vivono un momento di difficoltà e desiderano rimettersi in gioco».

A promuovere il convegno è “Global Thinking Foundation”, fondazione no-profit che sostiene progetti e iniziative di alfabetizzazione finanziaria, in collaborazione con Keynes InstituteAssiom Forex Banca D’Italia, ma anche con il patrocinio del Comune di Palermo e dell’Organizzazione Umanitaria Internazionale LIFE and LIFE che persegue scopi solidaristici e svolge attività di assistenza sociale, socio-sanitaria e di beneficenza. Un’occasione per riflettere sulle azioni da avviare per coinvolgere le giovani generazioni a una maggiore consapevolezza sulle tematiche di diversity e parità di genere.

A presentare l’evento saranno Claudia Segre, presidente di “Global Thinking Foundation”, ed Elisabetta Civiletto, preside del Liceo “Keynes Institute”. Interverranno Milena Cardella, referente regionale per l’Educazione Finanziaria Banca d’Italia della sede di Palermo, e Concetta di Benedetto, responsabile delle Pari opportunità e del Contrasto alla Discriminazione del Comune di Palermo. Modera Fabrizio Capanna, CEO Scuole Internazionali srl. Ingresso libero.

A Villabate, il 5 maggio, si celebra la “Giornata Internazionale dell’Ostetrica e dell’Infermiere”. Presente anche la Rete Antiviolenza “Amorù”

Anche la Rete Antiviolenza “Amorù – Troppo amore uccide” parteciperà alla “Giornata Internazionale dell’Ostetrica e dell’Infermiere”, in programma dalle 9 alle 13 di domenica 5 maggio a Villabate dall’AIV, Associazione infermieristica villabatese nell’ambito della

Infermieri tra la gente” il titolo di una mattinata durante la quale le sezioni locali della Fidapa e dell’associazione “Benessere Lab” presenteranno il progetto promosso dall’ Organizzazione Umanitaria Internazionale LIFE and LIFE (LaL), ente capofila – realtà operante campo della Cooperazione locale e internazionale e degli aiuti umanitari – e sostenuto da FONDAZIONE CON IL SUD, volto a mettere metterà in campo – nei territori dell’area est della provincia di Palermo – una serie di azioni volte a offrire ai soggetti ai quali è dedicato il progetto le occasioni giuste per riprendere in mano in toto la propria vita.

Numerosi gli stand che saranno allestiti in piazza della Regione per parlare di “prevenzione del tumore alla mammella”, offrendo ai cittadini visite e consulenze gratuite, a partire proprio da quelle senologiche. Si potranno anche misurare i parametri vitali (pressione arteriosa, pulsossimetria, glicemia e frequenza cardiaca), ricevere consulenza di tipo dentistico per la sensibilizzazione e prevenzione delle carie, come anche informazioni sulle attività dell’Avis e di Telethon. E, mentre i genitori riceveranno informazioni preziose dal punto di vista medico e infermieristico, i più piccoli potranno divertirsi nei laboratori a loro dedicati.

Per finire, poi, con cacce al tesoro e sport in piazza per vivere tutti insieme al meglio una giornata dedicata alla salute e al benessere.

 

PINK PROJECT, presentati a Palermo i risultati del progetto in Bangladesh della LIFE and LIFE

Un intervento che guarda a nutrizione, salute e sicurezza alimentare delle donne in età fertile, sul solco del percorso compiuto dall’Organizzazione Umanitaria Internazionale.

 

Una giornata di grande coinvolgimento, quella che ha riunito psicologi, assistenti sociali e operatrici impegnate attivamente sul territorio al fianco delle donne, per ascoltare i risultati del PINK PROJECT, progetto dell’Organizzazione Umanitaria LIFE and LIFE premiato dall’OIM Italia nell’ambito della seconda edizione di A.Mi.CO. Award 2018, iniziativa pensata per riconoscere le migliori progettualità incoraggiando allo stesso tempo il ruolo della diaspora per il co-sviluppo nei paesi di provenienza. Partner locale di questo progetto l’OKUP, realtà nota e attiva in queste realtà.

Ed è stato all’interno del momento di formazione della “Rete Territoriale Antiviolenza Amorù”, nella sede della LIFE and LIFE, ente capofila di un progetto sostenuto da Fondazione CON IL SUD che si rivolge alle donne bisognose di aiuto in quanto vittime di violenze.

Due i momenti in cui si è articolata questa giornata: il primo, mattutino, durante la quale si è parlato di sportelli antiviolenza e di aiuto alle donne che subiscono abusi; il secondo, nel corso del  pomeriggio, che ha consentito di conoscere i risultati del lavoro che la LIFE and LIFE ha condotto con le donne del villaggio di Raghunathpur, nel distretto di Gopalganj, divisione di Dacca, in Bangladesh. Un intervento pensato per 500 ragazze adolescenti e donne in età fertile e per altrettanti membri delle comunità rurali.

L'attività formativa
L’attività formativa (ph Valentina Cicirello)

«Il nostro è stato un viaggio che ci ha continuamente stupiti – racconta Valentina Cicirello, vicepresidente di LIFE and LIFE, che in Bangladesh è stata insieme al presidente, Arif Hossain, e alla dottoressa Gabriella Filippazzo, direttore sanitario della stessa Organizzazione Umanitaria –  non solo per le condizioni in cui vivono soprattutto le donne e i bambini, ma anche per la loro voglia di imparare per migliorare le loro condizioni di vita e salute. Il villaggio in cui siamo stati è poverissimo. Ci vivono circa 3mila persone che, paragonate ai 20 milioni di abitanti della sola Dacca, può far capire con che realtà abbiamo a che fare. Quando, poi, parliamo di donne in Bangladesh, dobbiamo pensare che sono quelle che fanno tutto dentro e fuori casa. Abitazioni, nelle quali vivono a stretto contatto con gli animali che servono loro per alimentarsi».

Veramente difficile la vita che si conduce nel villaggio, la cui unica fonte di sussistenza è l’agricoltura, piccoli orti la cui terra non è in modo assoluto di loro proprietà ma la lavorano per conto di chi ha i mezzi per mantenerli in una sorta di sudditanza che non sembra avere via di uscita.

«Noi, invece, crediamo che possano riprendere in mano la loro vita – prosegue la vice presidente di LIFE and LIFE -. La formazione che abbiamo fatto loro durante la nostra permanenza in Bangladesh è stata finalizzata a promuovere consapevolezza su più livelli. Per esempio, sull’alimentazione che hanno e sui principi nutritivi degli alimenti. Abbiamo, poi, focalizzato l’attenzione sull’ igiene persone, l’educazione sessuale e riproduttiva, di cui non sapevano nulla. Abbiamo tenuto dei veri e propri corsi medici di informazione medica sull’apparato genitale e le malattie che si trasmettono a livello sessuale. Anche su come si sterilizza l’acqua e si curano i bambini appena nati. Cose per noi scontate, ma stiamo parlando di donne analfabete già nella loro cultura, con le quali comunque ci siamo interfacciate con grande predisposizione da parte loro ad ascoltare e apprendere».

La lontananza, poi, dalla capitale o dai comuni più organizzati, impedisce di dare ai bambini anche l’istruzione di base, così come non ha dato mai loro modo di sapere che nel distretto della loro provincia c’è un punto nascita, grazie al quale magari non avrebbero rischiato continuamente la vita dando alla luce una nuova vita.

«Abbiamo censito oltre 120 casi di donne che avevano avuto complicazioni post parto. Quando hanno saputo quello che stavamo facendo, sono arrivati dai villaggi vicini per sapere cosa fare. I problemi sono importanti e non si può restare in silenzio».

La consegna dei soldi alle donne
La consegna dei soldi alle donne (Da destra: Arif Hossain, Gabriella Filippazzo, Valentina Cicirello)

E proprio per dare il segno dell’inizio di un percorso concreto, che ha avuto inizio grazie all’OIM, a 50 donne con difficoltà più importanti dal punto di vista sanitario sono stati dati 50 euro ciascuna – una somma veramente importante per loro – da usare per le cure necessarie.

«Il minimo che potevamo fare – conclude Valentina Cicirello – . Ora, però, comincia il lavoro che ci vedrà impegnati in Italia perché ora sappiamo di cosa hanno bisogno. Nessuno di loro, per esempio, ci ha detto di volere lasciare il proprio paese per cercare altrove una vita migliore. Vogliono imparare per crescere e far crescere la loro terra. La scuola è sicuramente prioritaria, quindi dobbiamo puntare all’istruzione, dando loro dei risciò per portare i bambini a scuola. Il nostro progetto è forse ambizioso, ma basato su dati concreti. Vogliamo acquistare un terreno, peraltro già individuato, nel quale creare una fattoria sociale. Sarà un luogo in cui l’energia sarà generata dai pannelli solari. Ci sarà un pozzo per depurare l’acqua e non fare più ammalare chi la beve, quindi servizi igienici funzionanti. Gli animali avranno un loro spazio e gli abitanti pure. Con la formazione impareranno a fertilizzare e coltivare i loro terreni. Ci piacerebbe dare un fazzoletto di terreno di 40 metri quadrati a ogni famiglia, in modo tale da non dovere più sottostare ad alcun padrone. La cosa bella è che siamo riusciti a coinvolgere in poco tempo i sindaci dei comuni di Raghunathpur e Gopalganj, incontrando anche il vicepresidente di questa provincia, resisi disponibili a darci supporto logistico. Ci piacerebbe che anche l’Università di Palermo si sentisse coinvolta per creare un ponte di solidarietà concreto. Loro metterebbero la progettazione e noi i soldi per il terreno. Crediamo veramente che i sogni possano diventare azioni concrete, se in tanti apriamo i nostri cuori».

Un vero e proprio appello quello che viene lanciato dalla LIFE and LIFE nei confronti di chi può e desidera adottare un progetto del genere, decidendo di dare il proprio contributo: economico, ma anche fattivo mettendo a disposizione il proprio know how e dare modo a donne e bambini, anche se molto lontano da noi, di uscire da condizioni di vita improponibili per chiunque.

Se, dunque, si pensa di potere essere utile allo sviluppo di un progetto del genere, contattare l’associazione scrivendo alla mail info@lifeandlife.org, chiamando il tel. 091.2714100 o attraverso la pagina Facebook nella quale si possono trovare le tante iniziative portate avanti negli anni dall’Organizzazione.

Al via lo “Sportello Antiviolenza di Palermo” del Progetto Amorù

L’inaugurazione sabato 23 marzo nel bene confiscato alla mafia della LIFE and LIFE

Sarà inaugurato alle 10 di sabato 23 marzo nella sede (bene confiscato alla mafia) dell’ente capofila, l’Organizzazione Umanitaria LIFE and LIFE, in via Serraglio Vecchio n. 28, lo Sportello Antiviolenza di Palermo previsto dal Progetto “AMORU’ – Rete Territoriale Antiviolenza – Troppo Amore Uccide” – sostenuto e promosso da FONDAZIONE CON IL SUD – Bando Donne 2017.

Lo Sportello di Palermo è il terzo che si attiva, dopo quello di Altavilla Milicia e Villabate, nell’ambito del progetto, insieme alla casa a indirizzo segreto già pronta ad accogliere le donne vittime di violenza e, nel caso, ci fossero, anche i figli.

All’evento di sabato 23 marzo saranno presenti i partner della Rete Antiviolenza, i portatori di interesse che in numero sempre maggiore stanno aderendo, ma anche e soprattutto gli operatori dello sportello che seguiranno le donne nel difficile percorso di riappropriazione della loro vita.

A presentare il progetto saranno Valentina Cicirello, vicepresidente di LIFE and LIFE, la dott.ssa Giacoma Brancato, coordinatrice del progetto, la dott.ssa Liliana Pitarresi, coordinatrice della “Rete antiviolenza Amorù”. Sarà, poi, la testimonianza di Sefa Akter, mediatrice culturale, originaria del Bangladesh, socia LIFE and LIFE, a darci il polso di come e quanto si subisce violenza, soprattutto quando questa si consuma in paesi la cui cultura e religione hanno da sempre scarsa se non del tutto inesistente considerazione della donna.

L’evento si inserisce, inoltre, nel percorso formativo attivato nell’ambito del progetto che, da venerdì 22 a domenica 24 marzo, proporrà la seconda sessione del corso di formazione – gestito dalla cooperativa “Sambaia” – al quale stanno partecipando coloro che andranno a operare negli sportelli, insieme a una parte di iscritti interessata ad approfondire le tematiche proposte.

 

Anche a Villabate prende il via il secondo sportello di ascolto del progetto “Amorù – Rete Territoriale Antiviolenza”

Un momento di confronto ampio e partecipato, come fossero degli “stati generali”, così lo ha definito la dott.ssa Mirella Agliastro, consigliere presso la Corte di Cassazione di Roma, per capire quanto si sta facendo in atto per andare in aiuto alle donne vittime di abusi e violenze.

Lo è stata la mattinata organizzata dalla sezione Villabate della FIDAPA e dall’associazione “Benessere Lab”, che si è svolta negli spazi della Biblioteca del Comune in provincia di Palermo in occasione della presentazione del secondo – dopo quello di Altavilla – dei tre sportelli di ascolto antiviolenza di ”Amorù – Rete territoriale antiviolenza – Troppo Amore Uccide”, progetto promosso dall’Organizzazione Umanitaria LIFE and LIFE e sostenuto da Fondazione con il SUD nell’ambito del Bando Donne 2017.

Un percorso che vede come partner, realtà come: A.S.D. Indiscipline, AIDIM Palermo, associazione “Benessere Lab”, Associazione Diritti Umani Contro Tutte Le Violenze “Co.Tu.Le Vi.”, Centro Studi “Pio La Torre ONLUS”, Consorzio Arca, Cooperativa Sociale “Sambaia”, Cooperativa sociale “Migma”, Associazione “Simegen” e le sezioni FIDAPA di Villabate, Altavilla Milicia e Bagheria),

A gestire lo sportello di Villabate, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a sostenere chi chiede aiuto, sarà l’associazione “Co.Tu.Le.Vi”, non certo alla prima esperienza nel campo. Un’occasione significativa, quella che si è avuta, per dare modo al territorio di conoscere ciò che sta generando la bella sinergia di associazioni che fanno parte del progetto “Amorù”, grazie al quale il 24 marzo anche Palermo aprirà il terzo degli sportelli previsti, insieme alla casa a indirizzo segreto già pronta ad accogliere le donne e, nel caso ci siano, anche i loro figli.

2«Questa giornata è stata fondamentale per tutti noi – ha detto, facendo gli onori di casa, Lucia Schillaci, presidente della FIDAPA Villabate –  perché significa che siamo riusciti a trasformare le idee in fatti. Grazie soprattutto alla dott.ssa Pitarresi siamo oggi qui a celebrare un momento significativo per il nostro Comune e tutto l’hinterland, credendo tantissimo nella possibilità di combattere concretamente la  violenza di genere, da sempre tra le mission della Fidapa. Anche se i numeri ci dicono che aumentano sempre, speriamo che i femminicidi possano ben presto diminuire e magari anche scomparire. Grazie al sindaco e a tutta l’amministrazione, sempre vicini a tutti noi».

Uno sportello che nasce, infatti, grazie anche alla sensibilità delle istituzioni locali.

«Ci abbiamo creduto sin dall’inizio – ha affermato il primo cittadino, Vincenzo Oliveri – anche perché le violenze in famiglia sono quelle che si notano meno all’esterno, ma lasciano segni di maggiore gravità. L’apertura di questo sportello è una novità e sarà da noi sostenuta con tutte le nostre forze perché le donne non debbano più subire».

«Grazie alla dottoressa Agliastro, tornata per la terza volta per offrirci il suo contributo sullo stesso tema – ha aggiunto Giuseppe Irsuti, assessore comunale alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Sociali – e, davanti a lei, dichiariamo la nostra felicità nel potere dire che Villabate ha finalmente un centro antiviolenza tutto suo. Abbiamo lavorato tanto a questo progetto, che sembrava fantascienza. “Amorù” è l’unico intervento contro la violenza sulle donne approvato in Sicilia. Un’iniziativa che farà del bene a tutto il territorio e le forze dell’ordine qui presenti lo sanno bene».

Lo sportello di Altavilla, poi questo di Villabate e ben presto anche il terzo di Palermo sono solo alcuni degli step di un percorso che interviene in territori dove i servizi non sono adeguati a rispondere alle esigenze di donne che hanno difficoltà anche solo ad allontanarsi dai luoghi in cui vivono.

«Villabate è un’altra delle tappe significative di questo progetto – ha Rete Amorùspiegato la dott.ssa Liliana Pitarresi, coordinatrice della “Rete Amorù” – e la sensibilità che si respira oggi qui ne è la testimonianza. Un percorso, il nostro, che sta sempre più crescendo grazie ai numerosi portatori di interesse che si stanno unendo sposando lo spirito che ci anima.  Una sinergia grazie alla quale riusciremo a guardare con maggiore ampiezza un fenomeno come quello della violenza domestica, psicologica ed economica che si palesa già in giovane età. Fu proprio una mia studentessa che scrisse in un tema la frase “Troppo amore uccide”. Mi fece capire che bisognava passare subito ai fatti».

Per essere realmente e profondamente incisivi, però,  bisogna tenere presente l’importanza che lo si faccia in maniera cosciente e preparata.

«Gli obiettivi del bando erano ambizioni – ha aggiunto la dott.ssa Giacoma Brancato, coordinatrice del progetto “Amorù” – per questo ha richiesto la partecipazione di numerosi partner, esperti in diversi settori. Uno degli obiettivi era quello di favorite l’emersione del fenomeno e la tutela delle vittime di violenza, ma non solo quelle che hanno subito quanto anche tutte le vittime potenziali per cercare di evitare che si reiterino nuovamente le stesse situazioni. Altro obiettivo era mettere in relazione i servizi pubblici e quelli del privato sociale, in modo tale da poter garantire alle donne che subiscono opportunità che possano consentire loro di rifarsi una vita. Senza contare l’attività di sensibilizzazione che verrà portata avanti con la popolazione locale e con quella che afferisce alla scuola media perché bisogna cominciare a mettere in atto azioni di prevenzione sin dalla più giovane età».

Logo Amorùondamentale, all’interno di questo percorso, sarà, per il territorio di Villabate, il servizio di ascolto che verrà gestito dall’associazione “Co.Tu.Le.Vi.”, al cui attivo c’è l’esperienza di oltre 30 sportelli aperti in varie province siciliane.

«Io da tempo dicevo al sindaco che si doveva fare qualcosa – ha raccontato Aurora Ranno, presidente di Co.Tu.Le.Vi. -, poi un giorno mi chiamò per dirmi che c’era la possibilità di fare fronte comune grazie a questo progetto. La nostra associazione viene chiamata ogni giorno dell’anno, festivi compresi, a intervenire in situazioni di violenza a più livelli. Abbiamo festeggiato i nostri primi 10 anni il 17 ottobre del 2018 credendo sempre nell’importanza di condividere le idee per passare subito dopo alle azioni. Nello sportello di Villabate investiremo le nostre migliori risorse anche dal punto di vista emotivo, proprio perché crediamo che debba essere un servizio da non interrompere mai. ll nostro staff é composto dal coordinatore, il dott. Sebastiano Catania, psicologo, dall’avvocato Ines Trapani, d; dalla dott.ssa Maria Vita Li Chiavi, con noi da tempo, e dall’assistente sociale Rosa Maria Romeo. Senza dimenticare le ragazze del servizio civile che daranno una grossa mano di aiuto, ma spero che tante altre persone vorranno contribuire con l’idea di crescere tutti insieme».

Un lavoro sinergico, che parte dalla considerazione che il fenomeno ha sempre connotazioni molto forti.

«Purtroppo non è cambiato niente – ha sottolineato con amarezza la dott.ssa Mirella Agliastro – perché si continua a uccidere. Nei giorni scorsi l’ennesimo efferato omicidio di una donna ha avuto risonanza sol perché questo l’assassino era affiliato alla criminalità e, nella sua ingenuità, ha consentito di catturare un famoso latitante. Se, poi, parliamo di fenomenologia, un altro fatto eclatante è stato quello di un soggetto che ha subito una fortissima riduzione di pena perché i giudici hanno ritenuto sussistesse la “tempesta emotiva”. Sinceramente, nei miei quasi 40 anni di servizio, non mi era mai capitato di sentire una cosa del genere. Mi guardo bene dal giudicare, ma noto che c’è questo nuovo sentore in espansione, una categorizzazione dei fenomeni. Sono onorata di partecipare alla presentazione di questo progetto che definisco passionale, rimanendo tanta la voglia di fare e di aiutare le donne maltrattate e deboli. Chi come noi è dotato di una professione e di capacità ha il dovere di aiutare le persone più deboli, fragili, vulnerabili. Donne che, all’interno del focolare domestico, invece di trovare pace, serenità e buoni sentimenti, trovano l’inferno. Poi ci sono i figli che assistono alle violenze dei genitori, diventando anche loro vittime. Fondamentale in tutto questo la formazione, uno dei pilastri, uno degli architravi del mondo dell’associazionismo e del volontariato. Tutti, comprese le istituzioni e le forze dell’ordine, devono sapere cosa e come fare. Lo sforzo deve essere di tutti e per tutti».

Non a caso, a dimostrazione della volontà di andare avanti insieme, la presenza in sala del Maresciallo Bartolo Fricano, del Comando dei Carabinieri di Villabate, e del Comandante della locale Polizia Municipale, Giuseppe Tuzzolino.

Da sinistra: Renato Grillo, Lucia Schillaci, Mirella Agliastro
Da sinistra: Renato Grillo, Lucia Schillaci, Mirella Agliastro

Un impegno richiesto a viva voce perché la violenza sulle donne è trasversale, non si genera solo in contesti disagiati, depressi, ma anche e soprattutto laddove la cultura, il benessere dovrebbero consentire di esprimere e praticare sentimenti di armonia e generare confronto verso gli altri.

«Quello che amareggia ancora oggi – ha sottolineato in conclusione il dott. Renato Grillo, già consigliere presso la Corte di Cassazione di Roma – è la costante tendenza da parte degli avvocati che ricorrono in Cassazione a screditare la versione delle donne –. Una tendenza che non muore mai e che costituisce lo specchio della solitudine della donna che si trova sola e continua a stare sola.  Solitudine che si può estirpare solo con iniziative di questo genere.  Anche se sono convinto che non basti uno sportello antiviolenza perché sicuramente incoraggia la singola donna con riferimento alla propria vicenda, ma il fenomeno è molto più vasto, va combattuto con cognizione di causa, conoscendolo e cominciando a rendersi edotti sull’argomento. La tendenza dell’uomo è sempre a prevaricare la donna e anche il minore, sacrificando il soggetto che un giorno si è amato. Ma ricordiamolo, non si uccide mai per troppo amore, magari per troppa gelosia. Il soggetto, poi, una volta scontata la pena, se non adeguatamente seguito, replicherà i suoi comportamenti. Dovrà, quindi, essere seguito. Vanno benissimo iniziative come questa, ma dobbiamo intervenire a partire dalle scuole elementari perché i bambini cominciano da piccoli a subire, rimanendo sempre vigili, attenti, pronti a farsi carico di future colpe».

Responsabilità che vanno ripartite tra tutti i soggetti che, a vario titolo, entrano a fare parte della vita della donna vittima di qualunque genere di violenza. E che, se non trova chi è in grado di aiutarla nel lungo e difficile cammino che dalla denuncia porta alla libertà, non avrà alcun modo di liberarsi dal suo aguzzino.

 

Un 8 marzo dedicato alle donne perché non subiscano più alcun abuso

Si presenta nell’ambito del “Progetto Antimafia” del Centro Pio La Torre il progetto “Amorù – Rete Territoriale Antiviolenza”

Femminicidio e differenze di genere nell’affermazione dei diritti di cittadinanza nella società Italiana” è il tema della conferenza che si terrà dalle 9 alle 13 di venerdì 8 marzo al cinema Rouge et Noir di piazza Verdi, a Palermo. Un momento di riflessione che rientra nell’ampio “Progetto Educativo Antimafia” che il Centro “Pio la Torre” porta avanti per il tredicesimo anno consecutivo, coinvolgendo migliaia di studenti delle ultime tre classi delle scuole secondarie italiane di secondo grado e delle scuole italiane all’estero, come anche i detenuti studenti delle Case di Reclusione d’Italia.

Occasione importante per presentare il progetto “Amorù. Rete territoriale antiviolenza –  Troppo amore uccide”, promosso dall’Organizzazione Umanitaria “LIFE and LIFE” con il sostegno di Fondazione con il SUD, che vede anche il Centro “Pio La Torre” tra i suoi partner.  A illustrare gli step raggiunti e i numerosi obiettivi da perseguire sarà la dott.ssa Liliana Pitarresi, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice della “Rete Amorù”.

Di femminicidio, violenza e attuazione delle norme a tutela delle donne maltrattate parleranno, animando un confronto ricco e partecipato: Mirella Agliastro, magistrato; Mimma Argurio, della segreteria regionale CGIL; la prof.ssa Alessandra Dino, docente di Sociologia Giuridica e della Devianza presso l’Università di Palermo; Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali. Modera il dibattito la giornalista Bianca Stancanelli.

Quanti non potranno essere fisicamente presenti al Rouge et Noir potranno seguire la diretta streaming sul sito del Centro Studi “Pio La Torre” www.piolatorre.it, sul canale YouTube  https://www.youtube.com/channel/UC-38oVnod92elg_m9Z0ZZXA e sul  portale legalità dell’Ansa www.ansa.it/legalita.