IL TEATRO È SOCIALE? RIPENSARE AL TEATRO COME UNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE SOCIALE

Nel programma radiofonico del 13 febbraio 2016 a Pazzi per la radio 2 Fuori la Voce è intervenuto ai microfoni di Radio Ciroma il Maestro Antonello Antonante, viva espressione culturale della città di Cosenza che, intervistato da Gisella Florio e Gabriella Dragani ha parlato diffusamente di teatro quale strumento di comunicazione sociale e di espressione e di come lo stesso sia funzionale alle relazioni di comunità e all’approccio verso l’ascolto attivo. Ha raccontato delle difficoltà di fare teatro e cultura nella nostra città e dell’ostinazione sua e del suo gruppo a non cedere in alcun modo all’ignavia e alle mode del momento.

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Il Teatro è comunicazione, è il passaggio di un pensiero, di un’emozione, di un concetto da una fonte a un ricevente; in senso lato potrebbe definirsi la comunione di un pubblico con uno spettacolo vivente, pensato per una collettività. Lo stesso Bergson affermò che “non si ride da soli”, per ridere bisogna essere in più e lo stesso vale per la commozione e il pianto. Il teatro sociale, il teatro di comunità o il teatro educativo, costituisce la nuova frontiera del teatro.

Si definisce come espressione, formazione e interazione di persone, gruppi e comunità e si caratterizza per lo stretto rapporto tra individuo (il teatro) e gruppo (il sociale), a loro volta in relazione con la vita istituzionale. Non ha come obiettivo primario il prodotto estetico, il mercato e l’intrattenimento, tipici del teatro d’arte, commerciale e d’avanguardia; ma ha come finalità il processo di costruzione pubblico e privato degli individui.

È importante prendere in esame l’aspetto riguardante il carattere terapeutico dello stare in scena e l’aspetto transferenziale a cui è soggetto chi calca il palcoscenico e recita un personaggio altro da sé. Il transfert è alla base della terapia psicoanalitica.Numerose esperienze hanno dimostrato che le attività creative e, fra queste, quelle teatrali stimolano cambiamenti a livello di molteplici competenze mentali, nell’integrazione di diverse dimensioni della personalità, nelle modalità comunicative, relazionali, di socializzazione, nelle motivazioni esistenziali.

L’integrazione di teatro e cura tiene conto costantemente della dimensione corporea, emotiva, immaginativa, ideativa, narrativa, espressiva, psicomotoria, elaborativa e relazionale, con l’obiettivo di permettere di affrontare vari tipi di problemi in diversi contesti. In questa prospettiva i linguaggi delle arti e del teatro promuovono una disciplina di auto-conoscenza e di trasformazione e possono essere applicati nei contesti della prevenzione del disagio, delle reintegrazione sociale e della formazione professionale. Nonché, aggiungerei, si potrebbe pensare al teatro come trasmissione di idee, di valori e di messaggi legati a un’organizzazione rispondendo ai suoi bisogni di sensibilizzazione o di raccolta fondi.

Il teatro sociale si propone, quindi, come invenzione e azione di socialità e comunità, distrutte o minacciate oggi dall’individualismo e dai processi di omogeneizzazione della cultura globale, e come formazione e ricerca di benessere psicofisico delle singole persone. Uno strumento attraverso il quale apprendere e sviluppare capacità e abilità specifiche e trasversali che possano agire sia sulla qualità della propria vita, ma anche sulla qualità della propria professione.Il teatro sociale si propone, quindi, come invenzione e azione di socialità e comunità, distrutte o minacciate oggi dall’individualismo e dai processi di omogeneizzazione della cultura globale, e come formazione e ricerca di benessere psicofisico delle singole persone. Uno strumento attraverso il quale apprendere e sviluppare capacità e abilità specifiche e trasversali che possano agire sia sulla qualità della propria vita, ma anche sulla qualità della propria professione.

Si moltiplicano le domande di teatro per raffinare le capacità relazionali, per essere capaci di empatia, provare a essere altro da sé e comprendere l’altro anche nel suo disagio. Sono proprio le professioni a servizio della persona le realtà che maggiormente presentano una forte e nuova domanda di teatro. Un teatro che diventa spazio e momento per mettersi in gioco, cambiare ruolo e sperimentare e sperimentarsi.

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