Appunti di viaggio @Officine Gomitoli
Il mito ci aiuta a comprendere l’oggi, a dare voce e immagine a situazioni e paure dell’animo.
Partendo da questa convinzione, il laboratorio teatrale “Riconosci te stesso” ha provato a guardare il “mito” di Ulisse attraverso molteplici sguardi, tutti quelli dei ragazzi e delle ragazze che, partecipando al laboratorio, hanno raccontato il proprio viaggio personale…
Quello interiore verso sè stessi…
Quello per arrivare in Italia da posti lontani…
Quello in cui si è attraversata la morte e si è visto morire…
Quello in cui ci si è riconosciuti uguali e diversi da tutt*…
Così la storia di Ulisse, che attraversa il mare è diventata la storia di Ahmed, di Alessia, di Suleyman, di Gift che partono e arrivano in luoghi diversi ma cercando tutt* la stessa cosa: CASA.
Così la storia di Telemaco che aspetta il ritorno di suo padre Ulisse, guardando il mare, è diventata la storia di tutt* coloro che aspettano qualcuno o di ritornare da qualcuno… Così il vento e le onde hanno raccontato di come è difficile vivere la guerra… Così tutt* hanno narrato la storia di una propria attesa e di un proprio ritorno…fisico, spirituale, emotivo…
Nella costruzione di questi “Appunti di viaggio” racconti corali e immagini si sono fuse e mescolate in un’armonia narrativa fatta dell’immediatezza delle immagini del sogno e di quella delle immagini mitologiche…
In un linguaggio teatrale sposa varie lingue…nel loro essere innanzitutto esperienza emotiva, percorso di conoscenza dell’individuo, rispetto a se stesso e alla sua relazione con l’esterno, con il mondo, con l’altro…
“Ri-conosci te stesso” – Il viaggio di Ulisse @Officine Gomitoli
Raccontare agli altri una canzone…un brano recitato…una danza del proprio Paese d’origine che ricorda il viaggio…in tutte le sue forme.
Canzoni che ricordano di comportarsi bene nel luogo in cui viaggia…
Poesie dedicate alla mamma lontana, chè sia sempre protetta…
Scene di vita vissute alla vigilia di un viaggio importante e raccontate attraverso il teatro…
Fino ad arrivare a lui, il viaggiatore per eccellezza: Ulisse?
Chi è costui?
Cosa conosciamo di lui?
E del suo viaggio?
Così si comincia leggendo insieme alcuni passi dell’Odissea e raccontandoseli cominciando a metterli in scena…
#OfficineGomitoli
Acquerello mitologico “Ulisse e le Sirene” @Officine Gomitoli
Quello delle sirene è indubbiamente un canto seducente: la loro voce ammaliava i marinai, che nel tentativo di afferrarla la seguivano a nuoto e perivano per annegamento.
Per sfuggire alla loro voce seducente, Ulisse tura le orecchie dei compagni con della cera e si fa poi legare all’albero maestro per poter ascoltare il loro canto, senza però restare imbrogliato nelle loro trame insidiose. Non ci sono barriere al desiderio di conoscenza di Odisseo, non c’è paura e non c’è un orizzonte. La nave giunge all’isola delle sirene: il vento cessa e le onde sono addormentate da un dio.
Così dopo aver ascoltato il mito omerico, supportato anche dalla visione di alcune scene di “I pirati dei Caraibi”, i ragazzi e le ragazze hanno rappresentato quello che per loro è il potere di seduzione di queste mostruose fanciulle suadenti…
Laboratorio di teatro-danza “Ri-Conosci te stesso” @Officine Gomitoli
“Non esiste corpo che non possa danzare”
Per poterlo fare occorre mettersi in relazione con la propria fisicità indagandone le possibilità e i limiti, acquisendo una più ampia consapevolezza di sé e una nuova sensibilità.
Così nel corso del primo incontro del laboratorio di teatro-danza, condotto da Hilenia De Falco e Antonello Tudisco, i ragazzi e le ragazze dopo essersi presentati/e e aver raccontato i loro percorsi artistici nei più disparati campi, hanno cominciato subito a sperimentare un rapporto profondo con il proprio corpo, diverso da quello quotidiano, che permette di incontrare quel mondo interiore fatto di sensazioni, emozioni, immagini e ricordi che sono l’origine del nostro essere.
Attraverso esercizi di improvvisazione libera, i/le partecipanti hanno raccontato cos’è per loro il viaggio (tema che sarà al centro dell’intero laboratorio)…
Dalla danza alle nenie intonate per ricordare la terra lontana, passando per teatralizzazioni di scene di vita vissuta con i propri cari, i ragazzi e le ragazze hanno dedicato molta attenzione all’ascolto reciproco, sperimentando le proprie capacità di sentire, guardare, copiare, integrarsi, interagire, distinguersi e/o omologarsi.