“La città e l’ospitalità. La fatica e la bellezza”: Alessandro Bergonzoni @Officine Gomitoli

Tre giorni di confronto, visioni e cultura sul tema: “La città e l’ospitalità: la fatica e la bellezza” che hanno ruotano intorno a cinque appuntamenti:

Il 30 novembre al pomeriggio con il coinvolgimento di alcune scuole della città: proiezione del film”Welcome” di Philip Loiret. Proiezione accompagnata dagli interventi di Gennaro Carillo, Paola Clarizia, Patrizia Cotugno e Tania Castellaccio

Il 1 dicembre, alle ore 17.00: Workshop teatrale rivolto agli studenti delle scuole coinvolte nell’iniziativa con Alessandro Bergonzoni.

Il terzo e quarto appuntamento sabato 2 dicembre al mattino: alle ore 10.30 con l’inaugurazione della mostra di Francesco Tullio Altan, che ci ha regalato la disponibilità ad esporre 18 sue vignette sui temi dell’immigrazione, della convivenza e della multiculturalità.
A seguire, un momento di confronto tra studenti e città con Aldo Bonomi (AAster), Maria Grazia Giannichedda (Direttore della Fondazione Basaglia), Carlo Borgomeo (Presidente Fondazione con il Sud), Domenico Ciruzzi (Presidente fondazione “Premio Napoli), Alfredo Guardiano (Astrea).

Sabato 2 dicembre alle ore 21 Alessandro Bergonzoni presente per un incontro/spettacolo con la città, al Museo MADRE. Museo d’arte contemporanea Donnaregina.

Parlare di ospitalità’ in tempi di diffidenza e precarietà non e’ cosa facile. La paura per un futuro che appare sempre più incerto, insieme alla sensazione di correre il costante rischio di scivolare in processi di marginalità ed esclusione sono sensazioni che riguardano fasce ampie della popolazione, ben oltre le sfere della povertà e della vulnerabilità economica più tradizionali.

La rabbia di chi si sente abbandonato dalle istituzioni e di chi non accetta gli effetti di una crisi disuguale spingono le comunità’ locali a chiudersi. A vivere come faticoso qualsiasi sforzo di convivenza e a percepire l’altro differente più come minaccia che non come risorsa.

Ma d’altra parte e’ del tutto evidente che solo nell’incontro, nei movimenti, nella disponibilità al meticciato si intravedono possibili futuri e soprattutto la possibilità di immaginare il consolidamento di relazioni civili e democratiche. Di pensare a città e luoghi in grado di produrre benessere collettivi e opportunità di relazione e bellezza

Su queste tematiche, abbiamo organizzato tre giorni di confronto, visioni e cultura sul tema: “La città e l’ospitalità: la fatica e la bellezza”.

Progetti fotografici @Officine Gomitoli

Passata la fase iniziale ovvero quella “dell’innamoramento” e delle necessarie riflessioni tecniche, si torna al significato di fotografare, osservando e analizzando la realtà intorno a sè, con il fine di sviluppare la propria sensibilità artistica.

Come?

Realizzando dei progetti fotografici che richiedono impegno e mantengono vivo lo stimolo e l’atteggiamento giusto. Questo perché fotografare senza un progetto ben definito può andare bene ogni tanto, per svagarsi, ma a lungo termine c’è bisogno che il nostro lato artistico si evolva.

Fotografare è in parte cogliere l’attimo, in parte seguire l’istinto, ma anche esprimere le proprie idee, quelle più profonde e complesse.

Spesso si sente parlare di “progetto fotografico”e nell’immaginario delle persone — forse proprio per l’uso della parola “progetto” — si pensa che ci deva essere uno studio e tanta pianificazione dietro.

Ma è veramente così?

Oppure è frutto del talento?

O semplicemente una botta di “fortuna” all’ennesima potenza?

Una cosa non esclude l’altra.

Un “progetto fotografico” non deve essere necessariamente “pianificato” a tavolino, ma può scaturire anche da una semplice intuizione. Che significa in fondo la parola “progetto” se non semplicemente “gettare avanti”?

Così per strada, con le loro fotocamere e un’intuizione, i ragazzi e le ragazze del laboratorio di fotografia “Dallo scatto al progetto” hanno messo in moto il cervello ad “immaginare” foto che, coerenti tra loro, possono permetter loro di comunicare qualcosa… 

Raccontare una storia…

Documentare una situazione…

Seguire l’evoluzione o la crescita di qualcosa…

Mostrare la peculiarità di un posto…

E allora perchè non uscire di casa con la fotocamera in mano e degli obiettivi in mente?

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Ritratti migranti&nuove personalità @Officine Gomitoli

Ottava tappa del laboratorio di illustrazione”Forme migranti”

Con i ragazzi e le ragazze abbiamo disegnato e fantasticato sugli operatori della Dedalus creando nuove personalità…

Cosa vedete in noi?

Come ci rappresentereste?

Chi siamo?

Volti, occhi ed espressioni che vedete in noi…

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Appunti di viaggio @Officine Gomitoli

Il mito ci aiuta a comprendere l’oggi, a dare voce e immagine a situazioni e paure dell’animo.

Partendo da questa convinzione, il laboratorio teatrale “Riconosci te stesso” ha provato a guardare il “mito” di Ulisse attraverso molteplici sguardi, tutti quelli dei ragazzi e delle ragazze che, partecipando al laboratorio, hanno raccontato il proprio viaggio personale…

Quello interiore verso sè stessi…

Quello per arrivare in Italia da posti lontani…

Quello in cui si è attraversata la morte e si è visto morire…

Quello in cui ci si è riconosciuti uguali e diversi da tutt*…

Così la storia di Ulisse, che attraversa il mare è diventata la storia di Ahmed, di Alessia, di Suleyman, di Gift che partono e arrivano in luoghi diversi ma cercando tutt* la stessa cosa: CASA.
Così la storia di Telemaco che aspetta il ritorno di suo padre Ulisse, guardando il mare, è diventata la storia di tutt* coloro che aspettano qualcuno o di ritornare da qualcuno…                                                                                                        Così il vento e le onde hanno raccontato di come è difficile vivere la guerra…                                                                    Così tutt* hanno narrato la storia di una propria attesa e di un proprio ritorno…fisico, spirituale, emotivo…

Nella costruzione di questi “Appunti di viaggio” racconti corali e immagini si sono fuse e mescolate in un’armonia narrativa fatta dell’immediatezza delle immagini del sogno e  di quella delle immagini mitologiche…

In un linguaggio teatrale sposa varie lingue…nel loro essere innanzitutto esperienza emotiva, percorso di conoscenza dell’individuo, rispetto a se stesso e alla sua relazione con l’esterno, con il mondo, con l’altro…

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Nuovi passaggi e interazioni migranti @Officine Gomitoli

Ancora una tappa del laboratorio “Forme migranti”…

Creare insieme nuove forme quasi “edicole votive” che rendono l’open space della biblioteca interculturale di Officine Gomitoli un luogo di nuovi passaggi…

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Donandosi emozioni… @Officine Gomitoli

 

In cerchio…un pugno di perline bianche e un pugno di perline nere…a tempo di musica e  con gli occhi chiusi per andare lontano…

Stabilire un contatto, avendo cura delle piccole cose…

Passare le perline dalle proprie mani a quelle degli altri, facendo attenzione a non farle cadere, tenendosi per mano… collaborando…toccandosi e con delicatezza…donandosi calore…

Materializzare la cosa che vorremmo cambiare nella vita, nella città o nel mondo, in cubetti di cemento…

A ritmo di musica levigare ciascuno il proprio cubetto…

Immaginare così che la cosa che si vuol cambiare sia nel cubetto e si voglia farla andare via…

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Rolling in the Deep @Officine Gomitoli

Si inizia la lezione riscaldando la voce attraverso i vocalizzi e subito si riparte con la ripetizione del brano corale Heal the World, affinando sempre di più l’esecuzione attraverso interventi differenziati e l’aggiunta del battito delle mani, si crea così sempre più empatia tra i partecipanti. Dopo alcune esibizioni singole, si inizia a costruire insieme un nuovo brano, la cui voce principale sarà di Federica. La canzone in questione è Rolling in the Deep di Adele e si iniziano a studiare gli interventi corali da inserire per rendere questa canzone di tutti.

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Un viaggio dentro l’Odissea @Officine Gomitoli

Un viaggio all’interno dell’Odissea… recitata rigorosamente in versi riadattati, che narra delle avventure di Ulisse tra non solo gli incontri con il Ciclope Polifemo, la maga Circe, le Sirene ammaliatrici, Scilla e Cariddi ma fa fuoriuscire anche le idee di “casa”, “guerra”, “affetto”, “famiglia”, “paura”, “gioia”…

Cosa dunque ci accomuna ad Ulisse, che per le sue abili astuzie era conosciuto tra gli uomini e la sua fama saliva al cielo? Il bisogno di viaggiare, di tradire e di pentirsi d’averlo fatto, la necessità di radici e di mura a cui tornare.

Un uomo tra gli uomini anche quando, grazie all’intelligenza e al calcolo delle cose da fare per sopravvivere, cerca di cambiare la propria sorte…

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Canti e controcanti @Officine Gomitoli

Dopo un ripasso di tecnica vocale: respirazione e vocalizzi, si ricomincia a costruire in coro l’esecuzione del brano Heal the world, ci si suddivide in gruppi per impostare i controcanti e si studiano insieme le note più difficili della canzone. Si dà poi spazio alle esibizioni libere e ai singoli, a coloro che nelle precedenti lezioni non avevano avuto modo di esibirsi e cantare, ed è così che, come per magia, la canzone del singolo diventa di tutti e coloro i quali la conoscono iniziano a cantarla.

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