Acquerello mitologico “Arianna&Teseo” @Officine Gomitoli
Una “mitica” ripresa dei laboratori artistico-culturali all’interno degli spazi di Officine Gomitoli dopo la pausa estiva…
Ad aprire la nuova stagione è stato il laboratorio di “Acquerello Mitologico” tenuto dalla docente/artista Marianna Canciani.
Nel primo incontro, i ragazzi si sono presentati passandosi un gomitolo fino a creare una rete, simbolo di un intreccio di culture e di saperi, come quello che simboleggia Officine Gomitoli, come quello che Arianna (protagonista del primo mito presentato) dà a Teseo per non perdersi.
I partecipanti, provenienti da vari Paesi del mondo, hanno ascoltato, attraverso le parole dell’insegnante, il racconto del mito di Teseo e il Minotauro ambientato nell’antica Grecia. Successivamente, ispirati da alcune immagini, hanno riprodotto e reinterpretato con colori e pennelli le scene più significative della labirintica storia.
#OpenReGeneration, here we are :)
Dopo il primo appuntamento a Made in Cloister, il 28 dicembre #OpenReGeneration si è spostato in Piazza Leone.
Con i dispositivi ludici “ReGeneration Mobile Playground: devices for the Creation of Urban Situation”, realizzati durante il workshop di Rigenerazione Urbana, abbiamo avuto l’occasione di sperimentare le possibili trasformazioni, attraverso l’attivazione temporanea, di una piazza della città, con grandi potenzialità e che da troppo tempo attende un progetto di risistemazione.
Ci rivediamo, sempre in piazza Leone (ex Pretura, fuori Porta Capuana) sabato 7 gennaio, per chiudere le feste di #natale con i giochi di Progetto ReGeneration!
#OfficineGomitoli
Laboratorio artistico di illustrazioni: Indovina chi?
Si è conclusa la prima fase del laboratorio artistico: le tessere per il Memory sono pronte!
Officine Gomitoli: Centro Interculturale per l’incontro e la convivenza tra differenze
La Cooperativa Sociale Dedalus (www.coopdedalus.it) da più di 30 anni lavora a Napoli sui temi dell’immigrazione e per il positivo incontro tra comunità locale e persone migranti. Da sempre una grande attenzione è stata data all’area dell’infanzia e dell’adolescenza, come a quella dei giovani, con interventi nelle scuole ed anche attività tese a migliorare le condizioni di vita quotidiana. La cooperativa, infatti, individua, proprio nei giovani (italiani e con background migratorio) gli attori privilegiati da cui partire per costruire insieme le condizioni per una convivenza civile, democratica e positiva tra differenti culture, provenienze ed etnie.
Ed è in tale ambito che la Cooperativa Dedalus, grazie ad alcune fondazioni che hanno creduto da subito nel progetto (Fondazione Charlemagne, Open Society Foundacion, Fondazione con il Sud), ha deciso di affittare uno spazio di 600 mq all’interno dell’Ex Lanificio Borbonico Sava di Porta Capuana a Napoli (edificio collocato al centro di differenti progetti di rigenerazione urbana) per aprire un Centro Interculturale rivolto nello specifico ai giovani italiani e migranti, ma che nell’insieme guarda a tutta la comunità locale.
L’abbiamo chiamato “Officine Gomitoli “ un po’ perché il nome è coerente con quello dello stabile in cui si colloca, ma soprattutto perché ci piace l’idea dell’intreccio del “gomitolo” apparentemente indistricabile ma che invece, se usato con abilità e pazienza, sapendo guardare dentro non fermandosi alla superficie, permette la realizzazione di abiti e oggetti che nel nostro caso sono fili che lavorati e accompagnati producono “maglie” ricreative, culturali, artistiche, educative e formative.
In “Officine Gomitoli”, infatti, saranno presenti spazi dedicati al teatro, all’alta formazione professionale, all’artigianato artistico, alla riflessione e alla proposta culturale (spazio per proiezioni film, spettacoli teatrali o performance musicali), alla comunicazione con il quartiere e con la città (radio web e spazio multimediale), all’apertura di un confronto pubblico e positivo sui temi dell’immigrazione, della convivenza, delle politiche locali.
Insomma un luogo dove per una volta l’incontro tra italiani e migranti si proponga alla città non come problema, ma come opportunità di sviluppo e benessere collettivo, a partire dal protagonismo delle ragazze e dei ragazzi che lo frequenteranno che più che “destinatari” saranno attori primi della vita e delle attività del Centro stesso e in tali attività potranno trovare anche occasioni di lavoro e di emancipazione.