Workshop teatrale con Alessandro Bergonzoni @Offiine Gomitoli
Parlare di ospitalità’ in tempi di diffidenza e precarietà non è cosa facile.
Tuttavia solo nella convivenza si intravedono possibili futuri, con passione e vicinanza…
Questa l’idea di fondo con cui, Alessandro Bergonzoni, attore bolognese e autore di numerosi testi teatrali e narrativi, ha dialogato con ragazzi e ragazze del territorio, seconde generazioni e giovani con background migratorio sul tema della relazione tra “comunità” e “ospitalità”.
Nel corso del workshop, tema del “botta e risposta” tra l’attore e i/ragazzi/e è stata una riflessione sulla “bellezza” propria di ogni incontro e al contempo sulla “fatica” che ogni convivenza comporta. Al di là di ogni possibile ipocrisia o luogo comune, si è (ri)pensato all’incontro e alla convivenza tra culture, storie e persone differenti come opportunità di benessere e sviluppo per la comunità, analizzandone le potenziali inter-connesioni con esperienze e progetti di rigenerazione urbana, realmente in atto nella città di Napoli.
Ho me: ma non mi basto, non posso bastarmi. Soprattutto se il guscio protetto della mia «casa» non si apre all’accoglienza dell’altro: ovvero, all’imprevisto dell’incontro/scontro che crea – comunque – relazioni. Autentiche. Capaci cioè di sprigionare, più che “integrazioni”, interazioni dialogiche: presupposto di ogni civile convivenza che trasformi l’hostis, lo straniero e (presunto) nemico, in hospes, ospite.
Questo il filo del discorso che si è poi addentrato nell’oscillazione tra partenze e arrivi, approdi e fughe, confini e sconfinamenti; ma anche tra atavico terrore di tutto ciò che è diverso dalla rassicurante, routinaria e oppressiva quotidianità e l’apertura dello sguardo a un “oltre” che fa crollare i muri di certezze, convinzioni, (pre)giudizi lasciando aprirsi orizzonti altri. Che possono anche capovolgere, positivamente, le nostre regole.
Non sono mancati gli illuminanti giochi di parole di Alessandro Bergonzoni, che ci ha apertamente invitati tutti a praticare uno sport: “il salto in ALTRO”…ad “abitare l’infine e non il confine” e che ci ha ricordato, infine, che la “mano che uccide di più non è quella destra o quella sinistra, ma la man/canza”…
Forme in azione @Officine Gomitoli
Nona tappa del laboratorio “Forme migranti ” con i ragazzi e le ragazze abbiamo creato “Forme in azione”…
Costruire riciclando @Officine Gomitoli
Realizzare e creare oggetti utilizzando materiale riciclato, per insegnare ai/alle giovani a creare con poco, per incentivare la loro fantasia ed applicare il loro senso dell’ingegno…
Dando così una seconda vita a materiali come carta da regalo, cartone, imballaggi, bucce di frutta, bottiglie e vasetti di plastica, bicchierini di vetro, vasi e vasetti, scatole e scatolette li si è trasformati in giochi, giocattoli, addobbi, oggetti e tutto quello che ha suggerito loro la fantasia.
“La città e l’ospitalità. La fatica e la bellezza”: Alessandro Bergonzoni @Officine Gomitoli
Tre giorni di confronto, visioni e cultura sul tema: “La città e l’ospitalità: la fatica e la bellezza” che hanno ruotano intorno a cinque appuntamenti:
Il 30 novembre al pomeriggio con il coinvolgimento di alcune scuole della città: proiezione del film”Welcome” di Philip Loiret. Proiezione accompagnata dagli interventi di Gennaro Carillo, Paola Clarizia, Patrizia Cotugno e Tania Castellaccio
Il 1 dicembre, alle ore 17.00: Workshop teatrale rivolto agli studenti delle scuole coinvolte nell’iniziativa con Alessandro Bergonzoni.
Il terzo e quarto appuntamento sabato 2 dicembre al mattino: alle ore 10.30 con l’inaugurazione della mostra di Francesco Tullio Altan, che ci ha regalato la disponibilità ad esporre 18 sue vignette sui temi dell’immigrazione, della convivenza e della multiculturalità.
A seguire, un momento di confronto tra studenti e città con Aldo Bonomi (AAster), Maria Grazia Giannichedda (Direttore della Fondazione Basaglia), Carlo Borgomeo (Presidente Fondazione con il Sud), Domenico Ciruzzi (Presidente fondazione “Premio Napoli), Alfredo Guardiano (Astrea).
Sabato 2 dicembre alle ore 21 Alessandro Bergonzoni presente per un incontro/spettacolo con la città, al Museo MADRE. Museo d’arte contemporanea Donnaregina.
Parlare di ospitalità’ in tempi di diffidenza e precarietà non e’ cosa facile. La paura per un futuro che appare sempre più incerto, insieme alla sensazione di correre il costante rischio di scivolare in processi di marginalità ed esclusione sono sensazioni che riguardano fasce ampie della popolazione, ben oltre le sfere della povertà e della vulnerabilità economica più tradizionali.
La rabbia di chi si sente abbandonato dalle istituzioni e di chi non accetta gli effetti di una crisi disuguale spingono le comunità’ locali a chiudersi. A vivere come faticoso qualsiasi sforzo di convivenza e a percepire l’altro differente più come minaccia che non come risorsa.
Ma d’altra parte e’ del tutto evidente che solo nell’incontro, nei movimenti, nella disponibilità al meticciato si intravedono possibili futuri e soprattutto la possibilità di immaginare il consolidamento di relazioni civili e democratiche. Di pensare a città e luoghi in grado di produrre benessere collettivi e opportunità di relazione e bellezza
Su queste tematiche, abbiamo organizzato tre giorni di confronto, visioni e cultura sul tema: “La città e l’ospitalità: la fatica e la bellezza”.
Ritratti migranti&nuove personalità @Officine Gomitoli
Ottava tappa del laboratorio di illustrazione”Forme migranti”
Con i ragazzi e le ragazze abbiamo disegnato e fantasticato sugli operatori della Dedalus creando nuove personalità…
Cosa vedete in noi?
Come ci rappresentereste?
Chi siamo?
Volti, occhi ed espressioni che vedete in noi…
Si mostra in quanto si dona @Officine Gomitoli con Rosy Rox
Giunto al suo ultimo appuntamento, “Il Dono” attraverso la performance messa in scena dai/dalle partecipanti ha aperto ad una visione alternativa e profonda della realtà che ci circonda e a una ricerca alla conoscenza del sé.
Attraverso la costruzione della performance e la messa in scena è stato possibile dare l’opportunità al corpo e al sé profondo di esprimersi in libertà con il proprio linguaggio, al di là delle convenzioni.
Partendo dall’intervento dell’artista inteso come un “Dono”, che cerca di risvegliare le nostre riserve emozionali, i ragazzi e le ragazze hanno indagato lungo tutto il percorso nel processo di comunicazione non verbale, affrontando il tema del dono e dell’atto della creazione come fenomeno di rivelazione, come vissuto di coscienza, partendo dalla donazione di sé e del proprio “essere” all’Altro/a.
Nuovi passaggi e interazioni migranti @Officine Gomitoli
Ancora una tappa del laboratorio “Forme migranti”…
Creare insieme nuove forme quasi “edicole votive” che rendono l’open space della biblioteca interculturale di Officine Gomitoli un luogo di nuovi passaggi…
Voci dal mondo @Officine Gomitoli
Si configura una lezione diversa, il freddo costringe alcuni dei partecipanti a restare a casa e quindi, dopo l’usuale ripasso di tecnica vocale e la ripetizione della canzone Heal the world, ci si concentra molto sulle individualità, si provano canzoni singole, brani da inserire nello spettacolo, brani che vengono arricchiti dal supporto di tutti nei cori e nei controcanti. Si studia come renderle al meglio, attraverso il dosaggio del fiato e la gestione della voce; è bello notare come si manifesti sempre più tanto entusiasmo e grande voglia di imparare!
Donandosi emozioni… @Officine Gomitoli
In cerchio…un pugno di perline bianche e un pugno di perline nere…a tempo di musica e con gli occhi chiusi per andare lontano…
Stabilire un contatto, avendo cura delle piccole cose…
Passare le perline dalle proprie mani a quelle degli altri, facendo attenzione a non farle cadere, tenendosi per mano… collaborando…toccandosi e con delicatezza…donandosi calore…
Materializzare la cosa che vorremmo cambiare nella vita, nella città o nel mondo, in cubetti di cemento…
A ritmo di musica levigare ciascuno il proprio cubetto…
Immaginare così che la cosa che si vuol cambiare sia nel cubetto e si voglia farla andare via…