“Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione” @Officine Gomitoli

«L’Italia è uno dei paesi che più di altri potrebbe essere danneggiato dal mancato apporto degli stranieri» 

Un’affermazione che sembra stridere oggi con tutto quello che mass media e canali di comunicazione ordinari comunicano e di cui ci convincono.

Provare invece a dare un quadro aggiornato sui flussi migratori e sul loro contributo reale allo sviluppo economico, culturale e sociale del paese, senza eludere nessuno dei temi scottanti degli ultimi mesi…è stato questo il senso del pomeriggio passato in compagnia del professor Gianpiero Dalla Zuanna. Presentando il suo nuovo libro “Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione”, scritto a quattro mani con Stefano Allievi, dalla Zuanna ha spiegato come l’aumento esponenziale dei richiedenti asilo, l’impatto della crisi sulle migrazioni, i problemi di criminalità e l’integrazione fra le diverse culture e religioni pur rappresentando problematiche importanti, e che generano la cosiddetta “società dell’ansia”, possono tuttavia essere superate se si pensa, ad esempio, al solo contributo che i cittadini stranieri danno all’economia italiana e non solo!

Ragionando a partire dal titolo scelto per il libro, Dalla Zuanna ha precisato come, nonostante non sia stato una trovata pubblicitaria, esso sia stato il motivo che ha effettivamente richiamato l’attenzione di molti. Andando oltre all’idea di titolo costruito con mestiere e furbizia, è vero  però che non tutto è stato detto in merito alla questione dei rifugiati e dei migranti. La mobilità nel mondo, ad esempio, è un dato di fatto, sia per gli italiani che per gli stranieri, è un elemento naturale da tenere sempre presente. I problemi però ci sono, e sono relativi alla nostra incapacità di proporre una buona accoglienza, di indirizzare queste persone a percorsi lavorativi e scolastici inclusivi e professionali, ripiegando invece su misure di chiusura che l’Europa sta mettendo in campo e che determineranno una sempre minore possibilità di movimento per i migranti tutti.

Insistendo sulla necessità di distinguere tra “realtà” e “percezione” quando si parla di (im)migrazione, Della Zuanna ha sottolineato come nella percezione l’Italia non riesce a vedere la realtà, per via di una isterica tendenza dei mezzi di comunicazione, sempre in cerca di conflitti da raccontare e enfatizzare, utili solamente al dibattito politico di stampa securitario e spesso strumentale ai fini di un consenso. Nonostante ciò però, in Italia si assiste anche ad una integrazione spontanea, naturale, che tutti noi riscontriamo nei quartieri delle grandi città e nei piccoli comuni, nelle scuole statali e comunali, nel mondo del lavoro, nei mercati rionali e che niente e nessuno può ostacolare.

Vivendo in questo clima di grandi contraddizioni emotive, baluardi di sentimenti positivi sono emerse le scuole e le giovani e nuove generazioni. Tuttavia, il fenomeno non potendo più essere circoscritto ad un ambito emergenziale, deve cominciare ad essere considerato un fenomeno di ordinaria amministrazione e come tale affrontato.

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