NON ACCETTARMI COME SONO!

In seno al progetto “NATURAL- MENTE INSIEME” è stato attivato un laboratorio di Applicazione della Metodologia Feuerstein presso l’ Istituto Comprensivo Statale di Fagnano Castello che ha visto coinvolte le classi IIA e II B della scuola secondaria di I Grado, da novembre 2017 a febbraio 2018.

Il Prof.Feuerstein, da cui il metodo prende il nome, credette fermamente nella modificabilità della mente, dell’ambient  e e dell’applicatore che si interpone tra lo stesso e l’allievo (apprendimento mediato).

Ciò è possibile con il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) che permette di raggiungere vari obiettivi tra cui:

  • creare, attivare, sviluppare la metacognizione;
  • stimolare le funzioni esecutive (individuare un problema, raccoglierne accuratamente i dati, individuare strategie ed aiuti per risolverlo, ridurre il comportamento impulsivo);
  • aumentare motivazione e sentimento di auto-efficacia;
  • conciliare emozione e cognizione.

Le classi, entrambe di un numero inferiore a 15 alunni, si caratterizzano, come in tutte le Scuole , per la presenza di allievi con difficoltà relazionali o con tendenza alla dispersione e la partecipazione di un allievo con disabilità certificata.

Ciascun gruppo classe ha fruito di due ore di attività a settimana, per complessive 64 ore , condotte da due esperti applicatori della Metodologia e da un volontario dell’Associazione Fa.Di.A..
Per ciascun alunno sono stati utilizzati due strumenti della Metodologia Feuerstein:

  • Organizzazione Punti
  • Immagini

Le modalità di lavoro sono state in gruppo, altre volte in sottogruppi (da 3 o da 2)al fine di tenere alta la motivazione e migliorare il confronto e la dinamicità all’interno del gruppo stesso.
Sono state usate strategie diverse riferite alle pagine/attività (cartelloni, video, realizzazioni pratiche di figure geometriche, drammatizzazione, giochi interattivi di gruppo, attività in coppia).
L’incontro conclusivo finale, con tutti e due i gruppi insieme , ha generato riflessioni su “come ero” e su “come sono diventato”.

La sperimentazione è stata vivamente sostenuta dal Dirigente Scolastico, prof.ssa Lisa Aloise,ha visto la disponibilità e l’ interesse degli insegnanti curriculari e di sostegno.
Nei ragazzi la sperimentazione ha generato maggiore sensibilità verso l’altro , superando pregiudizi per i compagni con disabilità o con difficoltà di apprendimento. E’ maturata la consapevolezza che gli aiuti sono utili e tutti ne abbiamo bisogno . E’ cresciuto l’ interesse, favorendo il desiderio di riuscire e di sentirsi apprezzati . E’ stata acquisita l’importanza di “un momento…sto pensando”che è diventato monito alla riflessione, avviamento alla consapevolezza di alcuni comportamenti non idonei al vivere insieme ed escogitarne alternativi, fare spontaneamente dei bridging (trasposizioni,associazioni tra gli strumenti e materie scolastiche o attività quotidiane) con arricchimento del lessico personale. Infine , si è rilevato un aumento della fiducia in se stessi legata al “saper fare”.

I RAGAZZI sono stati i veri protagonisti, hanno mostrato curiosità, interesse, voglia di riuscire, di creare, di fare soprattutto rispetto al solo “pensare”. Infatti sono emersi nelle loro riflessioni il piacere provato a creare delle forme, dei cartelloni, il pensiero divergente nei confronti dei compagni o di episodi e situazioni del loro vissuto quotidiano.
Si sono procurati il materiale necessario per il Metodo ,trovando anche delle “strategie” per non dimenticarlo (appuntarlo sul diario).

L’applicazione della Metodologia ha, come dimostrato scientificamente da evidenze, un “potere” cognitivo, emotivo e metacognitivo fondamentale per la persona in quanto tale, incluso l’applicatore , persona anch’essa che si modifica all’interno dell’esperienza mediata con i destinatari, creando un significativo rapporto empatico e “cambiando” positivamente SE STESS

O.

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