Lavoro di squadra e solidarietà: gli ingredienti di “Mani in Pasta”

San Cataldo. Un laboratorio di pasta fresca che nasce nell’entroterra siciliano per dare opportunità lavorative a persone affette da disabilità psichica. Questa è la mission di “Mani in Pasta”, il primo progetto d’inserimento lavorativo per questa tipologia di utenti in provincia di Caltanissetta, promosso dalla Cooperativa Controluce e sostenuto da Fondazione CON IL SUD. Da nove mesi il nostro staff si è gettato anima e corpo per sviluppare un progetto ambizioso, che affonda le sue radici nel lavoro di rete e la partnership tra pubblico e privato. Il Distretto Socio Sanitario 11, il Modulo Dipartimentale di Salute Mentale dell’ASP di Caltanissetta, il Mo.V.I., Slow Food – Condotta di Enna, Trecentosessantagradi A.P.S sono i nodi di questa rete. All’inizio di quest’avventura ci siamo chiesti quali fossero le carenze del nostro territorio, individuando all’interno di una vasta porzione di territorio, (San Cataldo, Serradifalco, Montedoro, Milena, Bonpensiere e Marianopoli), abitata da 38000 persone, una scopertura a livello di servizi socio sanitari causata da politiche di centralizzazione delle strutture nel capoluogo di provincia. Da qui l’idea di mettere al servizio della collettività il patrimonio di esperienze maturato dal team di psicologhe della Cooperativa Controluce nell’accompagnamento dei pazienti affetti da disabilità psichica verso una progressiva autonomia. Sulla scorta dei gruppi appartamento, abbiamo immaginato un progetto che mettesse gli utenti nelle condizioni di apprendere un mestiere e rendersi autonomi attraverso l’ingresso nel mondo del lavoro.

Da qui prende le mosse l’idea di avviare un percorso di formazione e la creazione di un laboratorio di pasta fresca nel quale mettere a frutto le competenze acquisite. Al centro del progetto c’è l’intenzione di consentire agli utenti di tessere rapporti interpersonali e di mettere le famiglie dei beneficiari in relazione tra loro coinvolgendole in tutti gli step progettuali. In attesa che siano conclusi i lavori di ristrutturazione dell’immobile che ospiterà il pastificio sono iniziati i primi colloqui per individuare i beneficiari e stilare con loro il PILI. Un acronimo che indica il progetto d’inserimento lavorativo individualizzato cioè uno strumento che mette al centro i pazienti consentendo loro di tracciare il percorso che intendono intraprendere. Il terzo passaggio del progetto prevede il lancio di un vero e proprio marchio etico: la pasta fresca prodotta in laboratorio sarà così veicolo di valori solidaristici e strumento per promuovere il consumo critico e di rimando il sostegno sociale ai soggetti svantaggiati.

(Roberta Fuschi, responsabile comunicazione del “Progetto Mani in Pasta”)

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