ECONOMIA SOCIALE E SVILUPPO LOCALE: TEORIA ED ESPERIENZE A CONFRONTO NELLE TERRE DI DON DIANA

Gli sforzi per la redditività unita alla solidarietà, la creazione di posti di lavoro di qualità, il rafforzamento della coesione sociale, economica e territoriale: del cammino in atto nella provincia di Caserta si è parlato nell’ incontro organizzato recentemente dal Comitato Don Diana a Casal di Principe, nel solco delle iniziative dedicate al venticinquesimo anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana.
Nella trasformazione da terre di camorra in terre di don Diana, l’economia solidale, come emerso nell’incontro coordinato da Agostino Morgillo, e aperto dagli interventi del sindaco di Casal di Principe Renato Natale, del coordinatore del Comitato Don Diana Valerio Taglione e del referente provinciale di Libera Gianni Solino, ha un ruolo determinante.

 

A CASA DON DIANA L’A.D. DI INVITALIA ARCURI 
“A Casal di Principe, Invitalia ha svolto un lavoro emblematico – ha affermato l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri – qui abbiamo ottenuto risultati che possiamo non solo far diventare irreversibili, ma anche replicare in altri luoghi. Riconsegnando alla legalità pezzi che vi erano stati sottratti, abbiamo portato qui gli incentivi che gestiamo per l’avvio di nuove imprese”.
Arcuri, parlando del Sud Italia, ha posto l’accento sulla necessità di precostituire le condizioni di uno sviluppo sostenibile e di fare in modo che ai cittadini sia consentito di partecipare replicando le buone prassi che vedono la nostra provincia all’avanguardia.
L’ a.d di Invitalia si è soffermato su due strumenti di finanza agevolata gestiti dall’ Agenzia: “Resto al Sud” e “Italia economia sociale”. Ha poi concluso: “Durevole è quello sviluppo che viene generato dalle persone normali, effimero quello generato dagli eroi e l’agenzia che rappresento – ha annunciato – compirà ogni sforzo, rientrante nelle sue competenze, per fare in modo che i cittadini normali possano essere messi nelle condizioni di incidere e contribuire al miglioramento della nostra società attraverso un lavoro utile e produttivo e che crei benessere per sé e per la collettività”.

 

GLI INTERVENTI DEL MONDO ACCADEMICO
“I risultati raggiunti fino ad oggi mostrano che la costruzione di una rete di economia sociale fatta di organizzazioni produttive non profit, profit, sostenuta dalle istituzioni pubbliche e dalle agenzie per lo sviluppo locale come quella che è nata nelle Terre di don Diana, contribuisce in maniera evidente a trasformare il capitale sociale mafioso in capitale sociale puro e rappresenta una base solida per la costruzione di un Distretto di economia sociale”, ha sostenuto il docente di economia politica della facoltà di Scienze politiche della Federico II, Michele Mosca.
“Dobbiamo parlare di sviluppo umano, il sociale non viene dopo che si è fatto lo sviluppo, ma il sociale è lo sviluppo – ha affermato il direttore del dipartimento di Scienze politiche dell’ università Federico II, Marco Musella – Senza sociale non c’è sviluppo e senza la capacità di una collettività, ma anche di un’economia di creare meccanismi di inclusione, non c’è sviluppo”.
Sulle criticità di promuovere coesione sociale nel Mezzogiorno, si è soffermato Achille Flora, docente del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’università Vanvitelli. “Le difficoltà sono sia materiali, i finanziamenti – ha detto Flora – sia immateriali, ossia minore dotazione di capitale sociale in termini sia di cultura civica, sia di reti relazionali, oltre alla fragilità delle istituzioni locali”.

 

SVILUPPO CAMPANIA
Infine Sergio Tanga, dirigente di Sviluppo Campania, dopo aver illustrato la mission dell’Agenzia regionale ha ricordato l’iniziativa “Conferenza nazionale su sicurezza e legalità” organizzata dalla Regione Campania, dalla Dna e dall’Eurispes e gestita da Sviluppo Campania.“Un “vertice” interdisciplinare, il più approfondito e ampio mai realizzato, che, grazie al contributo di ottantacinque relatori di livello internazionale, ha analizzato e declinato il macro-tema della sicurezza, attraverso le riflessioni e le proposte di otto tavoli tematici”, ha spiegato Tanga. In merito ai beni confiscati Tanga ha fatto presente che dal tavolo della conferenza è emerso, che “nel 2018, su 3 mila beni lavorati pronti per la destinazione, solo per 2 mila vi è stata una manifestazione di interesse». Il tavolo ha espresso, inoltre, delle proposte sul ruolo dell’amministratore giudiziario, auspicando la “costituzione di un nucleo specializzato di polizia a supporto dell’amministratore giudiziario e di un elenco o albo di esperti a supporto della sua attività”.
Alla fine dell’incontro, Morgillo ha ribadito a Sergio Tanga la necessità di lavorare insieme nella predisposizione dei futuri bandi ed avvisi di finanza agevolata in modo da poter recepire i punti di vista e le reali esigenze degli operatori del settore.

PROGETTO FUCINA

Arcuri ha invitato a Roma i rappresentanti delle buone prassi della provincia di Caserta. Nel corso dell’incontro è stato illustrato da Mauro Baldascino l’innovativo progetto F.U.C.IN.A  (Formazione umana, Comunicazione, Innovazione e Ambiente)  che, finanziato dalla Fondazione con il Sud,  prevede un incubatore di innovazione sociale a Casa Don Diana. Paola Perretta ha raccontato le attività di inclusione sociale svolte dalla cooperativa sociale Al di là dei sogni.