La Spiritualità di Vincenzo de’ Paoli: atteggiamenti e valori del Volontariato Vincenziano.

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di Margaret Bauleo – addetta comunicazione regione Calabria

Il 27 aprile si è svolto presso Lamezia Terme il seminario regionale “La spiritualità di Vincenzo De Paoli: atteggiamenti e valori del Volontariato Vincenziano“, che ha visto presenti un gran numero di partecipanti soprattutto giovani.
Padre Giuseppe Martinelli ha salutato dapprima i giovani, ringraziandoli e definendoli speranza e futuro della nostra Chiesa, e subito dopo i volontari, vincenziani e parrocchiali, i quali operano attraverso il servizio della cura materiale e spirituale dei fratelli più bisognosi, affermando che è proprio questo modo di testimoniare l’essere vincenziani che ci aiuta a crescere nella fede ma soprattutto nell’amore, al fine di costruire una comunità che vive di valori evangelici.
Ciò che Padre Giuseppe vuole comunicare ai presenti è di aprire la nostra mente e il nostro cuore alla spiritualità di San Vincenzo, e a tale fine cita una lettera del Santo francese in cui esclama: ” l’ultimo nemico che dobbiamo sconfiggere è l’indifferenza nelle cose di Dio e nel prossimo“. L’ indifferenza è una grave malattia, afferma, e noi ci auguriamo che i giovani non vivano questa tentazione che San Vincenzo definisce “vizio”.
Infine, sprona i giovani a dare importanza al contatto umano che, con i social odierni, è andato a scemare.
Prende la parola Anna Arturi, la responsabile regionale del progetto “For the people”, che brevemente ne illustra ai partecipanti le varie fasi. Questo progetto, finanziato dalla Fondazione con il Sud e che vede coinvolte le regioni del Meridione con innovazione e impegno, mira a cambiare il modo di lavorare dei volontari e, grazie alle attività che ci propone, ha lo scopo di raggiungere nuovi destinatari, nuovi volontari di varie fasce di età. “Essere volontari non vuol dire essere eroi, ma semplicemente persone che vivono il quotidiano e, nel quotidiano, si prodigano per gli altri; non solo aiuto materiale, è fondamentale riuscire a leggere il perché di un determinato bisogno“.
Segue poi l’intervento della formatrice del progetto, Maria Paola Galiano, che sprona soprattutto i giovani ad intervenire sul tema del volontariato ponendo loro alcune domande affini, cercando di attivare il dialogo: “il volontario agisce per la costruzione di un mondo migliore, cosa significa per voi essere solidali? Che mondo vogliamo? E come vogliamo impegnarci per costruire questo mondo?
La solidarietà, afferma la formatrice, si traduce in gesti spontanei che compiamo ogni giorno, in famiglia, a scuola, con gli amici, dobbiamo essere capaci di creare un effetto boomerang, cioè riuscire a contagiare anche gli altri affinché mettano in piedi piccoli gesti di solidarietà.

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