Pesca sostenibile: gli artigiani di Torre Guaceto e le nuove reti

Nuove reti per i pescatori di Torre Guaceto grazie al progetto Cap.

Continua il lavoro per la creazione della comunità degli agricoltori e dei pescatori del Salento, grazie al sostengo della Fondazione con il Sud.

Tanti i progetti ideati e realizzati da un anno a questa parte e numerose le iniziative ancora in cantiere.

Altissima l’attenzione sul piano per la pesca sostenibile.

Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto insieme a Slow Food Alto Salento è stato il primo, già anni addietro, tra gli enti similari a redigere un protocollo di questo tipo.pescatori2

Il piano prevede che siano autorizzati alla pesca solo gli artigiani professionisti del territorio, che le reti abbiano una
maglia larga in modo tale che sia possibile scongiurare la cattura di pesci giovani che possono ancora riprodursi, che l’attività si svolga esclusivamente in aree prestabilite, ed una sola volta a settimana.

Un protocollo vincente che, unito a tutte le altre innumerevoli azioni di governance della Riserva, ha portato Torre Guaceto in vetta alla lista delle Aree Marine Protette italiane meglio gestite. Un protocollo che oggi è in
fase di attuazione anche nelle altre Aree Cap, ossia quella di Porto Cesareo e Ugento.

Quelli della riduzione dell’impatto antropico sul mare e della promozione di una migliore coscienza ed etica gastronomica sono temi molto cari al Cap e i pescatori sono il cuore di ogni progetto nel campo della pesca sostenibile. E’ per questo motivo che, partendo dagli artigiani di Torre Guaceto, oggi, Slow Food Alto Salento, capofila del progetto Cap, avvia la distribuzione di nuovi attrezzi da lavoro ai propri pescatori.

L’Internazionale Slow Food ad Ugento: protagonista il Cap

Si è tenuto ad Ugento, il Consiglio Internazionale di Slow Food, che costituisce il massimo organo decisionale dell’associazione e rappresenta un momento fondamentale di discussione tra i dirigenti di Slow Food nel mondo per decidere quali saranno i temi chiave su cui si concentreranno le attività nei prossimi anni. Organizzato dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità e da Slow Food Italia, in collaborazione con Slow Food Puglia e la Condotta Slow Food Sud Salento, il Consiglio di quest’anno è stato particolarmente significativo perché ricaduto nelle celebrazioni del trentennale della fondazione di Slow Food (1986-2016).LUI_4869

Proprio in occasione di questo importante evento, è stato presentato a tutti i consiglieri ed a Carlo Petrini il Progetto CAP Salento (Comunità degli agricoltori e dei pescatori) sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD. Oltre agli obiettivi ed ai risultati del progetto, sono state presentate le prime attività realizzate negli incontri operativi condotti dal Responsabile di progetto Marcello Longo e dal Delegato della Fondazione Slow Food per la biodiversità insieme ai pescatori e agli agricoltori coinvolti.  Per gli ospiti presenti sono stati organizzati dei piccoli Mercati della Terra e del Mare con il fine di valorizzare e promuovere la biodiversità enogastronomica presente nelle aree protette e sensibilizzare gli ospiti del Consiglio e tutti i presenti sulle tematiche della tutela e della valorizzazione delle patrimonio ambientale e delle tradizioni e delle culture identitarie. LUI_4898Mercati di contadini e di pescatori, creati secondo le linee guida Slow Food e gestiti collettivamente dai produttori locali, con valori e regole condivisi: cibi e vini buoni per il palato, puliti per l’ambiente e giusti per la società. L’obiettivo dei Mercati è stato quello di evidenziare il senso del lavoro in difesa dei piccoli contadini, dei pescatori e delle produzioni tradizionali, il senso dell’educazione alla qualità, della richiesta del buono, pulito e giusto e della lotta per la giustizia sociale nel sistema alimentare, stringendo sempre più un’alleanza tra produttori e consumatori nella rete di Terra Madre.

Sono state coinvolte nel progetto diverse aziende, tutte provenienti dal territorio Ugentino e Salentino. Tra i prodotti presentati, l’ortofrutta fresca, il pesce, le conserve, le uova, il miele, i dolci, il pane, l’olio, il vino e tutti i prodotti che appartengono alla cultura alimentare locale.LUI_4890

L’evento è stato un’ulteriore occasione per ribadire quello che ormai deve diventare una priorità per dare un futuro all’agricoltura e alla pesca del nostro territorio: la biodiversità culturale e ambientale va preservata e valorizzata, e la piccola scala è l’unico modo per farlo al meglio.

Il Progetto CAP Salento e i Mercati della Terra e del Mare hanno rappresentato un momento perfetto, per i produttori e per quanti lavorano a livello locale, nazionale e internazionale, per incontrarsi e confrontarsi sul futuro della rete dei Mercati: una sfida importantissima per la piccola agricoltura, la piccola pesca e la tutela della biodiversità in questo territorio che, da parecchi anni, investe le sue risorse soprattutto nel turismo.

 

Parco Naturale di Ugento e pesca sostenibile: arriva il disciplinare

Un’altro obiettivo raggiunto con il progetto Cap Salento. Ha avuto luogo presso la sede del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento” un incontro tecnico sulle problematiche inerenti il settore della pesca sostenibile a cui hanno partecipato: Salvatore Ciociola, responsabile nazionale dei presidi Slow Food, Marcello Longo, consigliere fondazione per la biodiversità di Slow Food, Vincenzo Bruno, presidente della società cooperativa pescatori “Padre Pio”, Antonio Urso, presidente dell’azienda agricola “Sole”.

Obiettivo primario dell’ incontro con i pescatori locali, come sottolineato da Ciociola, è stato quello di individuare una strategia finalizzata alla tutela e alla valorizzazione dell’enorme patrimonio di biodiversità dei prodotti della piccola pesca locale attraverso l’implementazione degli strumenti e delle politiche gestionali della pesca lungo la fascia costiera di Ugento (LE). Fine raggiungibile attraverso il Progetto CAP Salento (Comunità degli agricoltori e dei pescatori), sostenuto e finanziato dalla Fondazione con il Sud, con un modello di pesca sostenibile ideato ad hoc. Mediante delle azioni collettive concertate e condivise dai pescatori locali, è stato possibile stabilire insieme regole di produzione e forme di promozione del prodotto che hanno portato alla stesura di un disciplinare di produzione delle buone pratiche.

Il percorso intrapreso dai pescatori aderenti si ripropone, inoltre, di perseguire i seguenti obiettivi specifici:

  • la tutela ambientale dell’area marina interessata;
  • la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche e geomorfologiche della zona e il ripopolamento ittico;
  • la diffusione e la divulgazione della conoscenza della piccola pesca professionale, dell’ecologia e della biologia degli ambienti marini e costieri dell’oasi e delle peculiari caratteristiche ambientali e geomorfologiche della zona;
  • l’effettuazione di programmi di carattere educativo per il miglioramento della cultura generale nel campo della pesca dell’ecologia e della biologia marina;
  • la realizzazione di programmi di studio e ricerca scientifica nei settori della pesca, dell’ecologia, della biologia marina e della tutela ambientale, al fine di assicurare la conoscenza sistematica dell’area;
  • la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell’area, privilegiando le attività di pesca tradizionali locali già presenti.

 

Il racconto del Cap con l’associazione “Civico 7”

Cap Salento ospite di Civico 7
Cap Salento ospite di Civico 7

Un’occasione per parlare del progetto, un’occasione per divulgare le esperienze acquisite sul campo e offrire spunti di riflessione per lo sviluppo di strategie di promozione territoriale virtuose.

Nell’ambito della kermesse “Pensare una nuova Palagiano, scenario piano costa” dell’associazione locale “Civico 7”, i protagonisti del progetto Cap Salento, per la creazione della comunità degli agricoltori e dei pescatori, hanno narrato l’esperienza acquisita fin ora e l’obiettivo di questo nuovo piano.

Nell’ambito dell’incontro, si è discusso della governance della Riserva di Torre Guaceto, del modello di pesca sostenibile ideato e realizzato in loco con la collaborazione di Slow Food Alto Salento

e della cooperativa dei pescatori locali, Emma, del discipliare di agricoltura sostenibile del parco, e dell’importanza della replica di questo modello di sviluppo virtuoso che oggi va applicandosi anche nei parchi di Ugento, Porto Cesareo e in quelli del litorale tarantino con il progetto Cap.