“Le farine sulle nostre tavole: il consumo consapevole”

forum riserve (5)Il progetto CAP Salento, per la creazione della comunità degli agricoltori e dei pescatori del Salento, si è riproposto alla comunità con un nuovo forum tematico volto alla conoscenza del “Pomodorino di Manduria”, del quale si intende ripristinare la coltivazione dato il rischio di estinzione.

Il progetto che ha tra i partner la Fondazione Slow Food per la Biodiversità e quattro aree protette regionali tra cui le Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale ha potuto contare, per l’organizzazione dei forum, sulla collaborazione dell’associazione Slow Food Manduria – Terre del Primitivo.

forum riserve (1)Per il terzo forum, le Riserve Naturali e Slow Food Manduria – Terra del Primitivo, si sono presentate al pubblico nella bucolica cornice della fattoria “Il Noce”, tema della serata “Le farine sulle nostre tavole: esperienze di consumo consapevole”. Nel corso della serata di è parlato dell’importanza del recupero degli antichi grani per esaltare le proprietà organolettiche non solo dei prodotti che ne derivano, ma anche di quelli a cui si accompagnano, quale appunto il “pomodorino” proposto al pubblico secondo le tipiche pietanze che rendono grande il Salento: dalla frisa, alle orecchiette, dalla puccia, alla focaccia, tutto rigorosamente prodotto con grano Senatore Cappelli.

forum riserve (2)Un forum di rieducazione alimentare che ha saputo trasformarsi, con grande soddisfazione da parte degli organizzatori e produttori, in un percorso sensoriale.

Il forum è stato occasione per presentare il progetto con gli interventi di Adelmo Renna, fiduciario della condotta Slow Food Manduria – Terre del Primitivo, del direttore delle Riserve, Alessandro Mariggiò che ha illustrato tutte le azioni del CAP Salento previste nel territorio di Manduria, Marcello Longo, consigliere nazionale di Slow Food e della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, nonché coordinatore dei presìdi e delle comunità di Terra Madre in Puglia e project mnager del progetto, Adriana Dilauro, responsabile del futuro Presidio Slow Food del pomodorino di Manduria e di Alessia Andrisano, biologa nutrizionista Slow Food.

forum riserve (4)All’evento hanno partecipato anche produttori di presìdi e comunità del cibo pugliesi, i quali hanno presentato la loro azienda e la loro esperienza “Slow”, ovvero:

  • Fattoria il Noce, gestita da cooperativa Il Volo;
  • Old times pub pizzeria;
  • Di farina e fantasia di Walter Caniglia;
  • Dolci e Antiche tradizioni dolciarie di Gianni Tardio;
  • Le aziende agricole: Garaguso, Natura Salento e La Pigna d’oro;

coinvolti in prima persona nella ricercata degustazione dei loro prodotti, accompagnati dalle ottime birre artigianali del Birrificio “Aleph” di San Pancrazio Salentino e del Birrificio “Daniel’s” di Manduria, vicini, nelle loro preparazioni, alla filosofia Slow Food.

 

Bambini alla scoperta della “giatedda” ed è festa

DSC_0951Un sapore che viene dalla terra quello del pomodorino di Manduria, ma che diviene raffinato con tutta la storia che racchiude in sé: una storia fatta di lavoro e abitudini oltre che di sensazioni al palato.

Con la terza sessione del progetto CAP Salento, con l’aiuto dello staff delle Riserve Naturali del Litorale Tarantino e grazie alle associazioni Apulia ASD e Profilo Greco, si riscoprono le vecchie usanze delle famiglie contadine, con la loro gestualità quasi magica nella loro spontaneità e che si traducono nella preparazione della cosiddetta “giatedda”.IMG_7651

Non occorrono chef stellati per la sua preparazione, ma solo cuore e capacità di saper gustare i sapori più elementari del genuino olio extravergine d’oliva, del sale, dell’origano e del pomodoro, ingredienti protagonisti della preparazione, insieme alle frise che assumono un’aura di sacralità, assorbendo l’intingolo preparato dagli alunni. Ingredienti semplici che ricordano di quanto i bambini siano così poco abituati alle merende sane e di quanto poco sappiano circa la preparazione di quel che mangiano.

DSC_0977Scegliere pomodorini e, come un rito, accompagnarli nell’acqua per prepararli ad essere uniti ad altri ingredienti, dopo essere stati ridotti quasi in polpa, non è immediato per tutti, soprattutto a nella giovane età, fatta di incoscienza, ma anche di quella sana curiosità che rende anche il gesto più semplice e ripetitivo, una scoperta. E all’improvviso la soddisfazione e la fame, tanta fame, da voler mangiare tanta “giatedda” per tornare a casa quasi sazi di pomodorino e delle sane abitudini della gastronomia salentina.

Ecco il CAP Salento nelle scuole: scoperta e curiosità.

Il progetto Cap approda tra i banchi di scuola con le Riserve del litorale tarantino

IMG_7105Il progetto CAP Salento approda tra i banchi di scuola.

Dalla scorsa estate e in sinergia con le associazioni Profilo Greco e Apulia Activa, le Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale colgono l’occasione delle consuete attività in calendario per presentare gli ambiziosi obiettivi del CAP che nell’area specifica si propone di recuperare il pomodorino di Manduria.

Le Riserve si sono aperte ai turisti ed hanno riscontrato un notevole entusiasmo di questi nei confronti del progetto. Ogni attività ha suscitato la curiosità dei turisti stranieri e stupito quelli italiani che, assaporando
la semplice e gustosa frisa locale, hanno avuto modo di approcciarsi al pomodorino manduriano, un sapore che ormai non si ricordava più.

Ma la sorpresa maggiore è arrivata tra i banchi di scuola nei giorni di presentazione del progetto. Qui ragazzini, poco più di bambini, che non conoscono il gusto, il colore e la caratteristica forma di questo pomodorino, ma ne solo il nome e la tradizione raccontata dai loro nonni, si sono trasformati in piccoli e laboriosi contadini, che un giorno dalla
teoria potranno passare alla pratica con la coltivazione e l’individuazione delle superfici che meglio si presano a questa coltura.IMG_7137

Questi laboratori didattici, percorsi fatti di attese, esperienze sensoriali, racconti e raccolti, narrati in conclusione da un “diario di bordo” hanno dimostrato come la memoria delle antiche colture può diventare cultura.

 

IMG_7355
Con il progetto Cap, le Riserve del Litorale Tarantino vogliono fare scuola sull’importanza della conservazione dei prodotti a rischio di estinzione e, al tempo stesso, sul recupero delle vecchie tradizioni attraverso le nuove tecniche di coltura e l’applicazione di buone pratiche sostenibili.IMG_7353

 

Le Riserve del Litorale Tarantino ringraziano per la disponibilità e la particolare sensibilità ambientale dimostrata nell’aderire al progetto sperimentale, i dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi Michele Greco, Don Bosco e Francesco Prudenzano di Manduria, e Papa Giovanni XXIII di Sava.

 

Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto: una palestra di comunità

Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto
Foto di Giuseppe Lanotte

I Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto 6’ edizione: “Intorno al cibo identitario per volere bene al Mare e alla Terra”.

Una piazza internazionale dei sapori e delle musiche, dei saperi e dei raccolti. Un progetto che il Consorzio di Gestione della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto ogni anno organizza con Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus con Presidi, Comunità, Cuochi di Terra Madre, aziende e produttori bio.

La tre giorni di Torre Guaceto è la prima tappa dei Mercati della Terra e del Mare itineranti organizzati nell’ambito del progetto Cap Alto Salento per la creazione di una comunità degli agricoltori e dei pescatori del Salento, sostenuto dalla Fondazione con il Sud, e volti alla promozione della biodiversità locale.

foto di Giuseppe Lanotte
foto di Giuseppe Lanotte

Il percorso eco-gastronomico della Notte di San Lorenzo si è confermato uno dei più attesi e seguiti eventi estivi della Riserva di Torre Guaceto, nel quale, il Cibo Narrante diventa elemento per penetrare la cultura e il sapore dei luoghi attraverso le antiche materie prime e la parola. Protagonisti dei Mercati della Terra e del Mare sono i produttori/trasformatori inseriti nelle Comunità del Cibo della rete di Terra Madre, nel circuito delle masserie didattiche e del bio itinerario della provincia di Brindisi che hanno la possibilità di gestire uno spazio espositivo di vendita e degustazione dei propri prodotti, per la maggior parte dei casi tra i Presìdi Slow Food, nell’atlante dei prodotti Tipici di Puglia, prodotti agricoli e alimentari regolati da sistemi di qualità riconosciuti dall’Unione Europea (DOP IGP ecc.) e produzioni biologiche.

La piazza dei Mercati di Torre Guaceto, allestita nei giorni 9, 10 e 11 agosto presso il Centro Visite Al Gawsit dell’area protetta, nella borgata di Serranova (Carovigno), rappresenta il punto di arrivo di una lunga ricerca tra cibo, sostenibilità ed arte. Un evento multidisciplinare, che già dalla sua prima edizione ha mostrato tutte le sue numerose potenzialità (nelle scorse edizioni si è registrata una media di 20mila presenze).

Foto di Giuseppe Lanotte
Foto di Giuseppe Lanotte

L’evento non si rivolge solo agli appassionati del cibo di qualità, ma anche ai più piccoli con particolarizzati percorsi di educazione al cibo, alla sostenibilità e alla lotta allo spreco.

L’obiettivo dei Mercati è quello di valorizzare il senso del lavoro in difesa dei piccoli contadini, dei pescatori e delle produzioni tradizionali, il senso dell’educazione alla qualità, della richiesta del buono, pulito e giusto e della lotta per la giustizia sociale nel sistema alimentare, stringendo sempre più un’alleanza tra produttori e consumatori nella rete di Terra Madre.

Il progetto Cap Salento – Comunità degli agricoltori e pescatori del Salento

Slow Food Alto Salento e rappresentanti dei parchi di riferimento
Slow Food Alto Salento e rappresentanti dei parchi di riferimento

Il piano Cap Salento, finanziato dalla Fondazione con il Sud, nell’ambito del Bando Ambiente 2015, è finalizzato a favorire interventi di prevenzione e riduzione dei rischi ambientali all’interno delle Aree Naturali Protette presenti nelle 6 regioni del Sud.

Capofila della programmazione è l’Associazione Slow Food Alto Salento. Partner del piano: il consorzio di gestione di Torre Guaceto, la cooperativa di pescatori EMMA per l’area di Torre Guaceto, il Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento, la cooperativa di pescatori Padre Pio per l’area di Ugento, la Riserva Naturale Litorale Tarantino Orientale, le associazioni Apulia Activa e Profilo Greco per l’area di Manduria, il Consorzio di Gestione Area Marina Protetta Porto Cesareo, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Nomi altisonanti, enti che sotto l’egida Slow Food nei prossimi due anni completeranno i percorsi avviati nelle singole Aree Protette condividendone le buone pratiche e generando azioni di rete che prevedano la creazione di presìdi territoriali, la tutela delle cultivar e delle tradizioni artigianali locali, nonché la sensibilizzazione su queste tematiche.

Slow Food Alto Salento e pescatori della comunità
Slow Food Alto Salento e pescatori della comunità

Il fine ultimo del piano CAP ALTOSALENTO è tutelare e valorizzare l’enorme patrimonio rappresentato dai saperi dei pescatori e degli agricoltori e dalla biodiversità dei prodotti della piccola pesca e dell’agricoltura locali, oltreché consolidare le politiche e le strategie di rete dei parchi coinvolti nel progetto, migliorando l’efficienza e l’efficacia nella protezione della biodiversità del territorio, mediante la creazione di comunità.