Bambini alla scoperta della “giatedda” ed è festa

DSC_0951Un sapore che viene dalla terra quello del pomodorino di Manduria, ma che diviene raffinato con tutta la storia che racchiude in sé: una storia fatta di lavoro e abitudini oltre che di sensazioni al palato.

Con la terza sessione del progetto CAP Salento, con l’aiuto dello staff delle Riserve Naturali del Litorale Tarantino e grazie alle associazioni Apulia ASD e Profilo Greco, si riscoprono le vecchie usanze delle famiglie contadine, con la loro gestualità quasi magica nella loro spontaneità e che si traducono nella preparazione della cosiddetta “giatedda”.IMG_7651

Non occorrono chef stellati per la sua preparazione, ma solo cuore e capacità di saper gustare i sapori più elementari del genuino olio extravergine d’oliva, del sale, dell’origano e del pomodoro, ingredienti protagonisti della preparazione, insieme alle frise che assumono un’aura di sacralità, assorbendo l’intingolo preparato dagli alunni. Ingredienti semplici che ricordano di quanto i bambini siano così poco abituati alle merende sane e di quanto poco sappiano circa la preparazione di quel che mangiano.

DSC_0977Scegliere pomodorini e, come un rito, accompagnarli nell’acqua per prepararli ad essere uniti ad altri ingredienti, dopo essere stati ridotti quasi in polpa, non è immediato per tutti, soprattutto a nella giovane età, fatta di incoscienza, ma anche di quella sana curiosità che rende anche il gesto più semplice e ripetitivo, una scoperta. E all’improvviso la soddisfazione e la fame, tanta fame, da voler mangiare tanta “giatedda” per tornare a casa quasi sazi di pomodorino e delle sane abitudini della gastronomia salentina.

Ecco il CAP Salento nelle scuole: scoperta e curiosità.

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