IL PROGETTO BE HELP-IS DI AVELLINO IN RETE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

I referenti dei progetti finanziati dalla Fondazione con il Sud per il Bando Donne, tra cui Be Help-Is, promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino, si sono incontrati questa mattina, nella sala Vasari del complesso monumentale della Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, in piazza Monteoliveto a Napoli.

“In rete contro la violenza di genere”. Occasione di confronto sulle iniziative che i progetti intendono portare avanti a sostegno delle vittime di violenza. “Importante far incontrare gli operatori e fare in modo che si mettano in rete – ha introdotto Giovanpaolo Gaudino, presidente Confcooperative Federsolidarietà Campania -. L’idea è quella di cominciare a ragionare insieme e avere una relazione continua con la regione Campania”. Per Antonio Borea, presidente Confcooperative Campania, “bisogna puntare alla continuità per non sprecare occasioni e investire sempre di più sulle tematiche legate alla violenza di genere”.

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Oltre alle testimonianze delle cooperative che operano a favore delle donne, Katia Pafundi ha presentato S.A.R.A., Sostegno Antiviolenza Rete Attiva, e Giovanni Russo il progetto Un’altra via d’uscita. Per Be Help-Is è intervenuta la referente Antonella Tomasetta “l’obiettivo principale è quello di creare una rete antiviolenza partendo dal territorio, gli ambiti sociali A02 e A04, dove sono presenti i 2 centri antiviolenza di Mercogliano e Avellino, quest’ultimo interrotto dal comune e gestito da noi gratuitamente per non interrompere il percorso iniziato dalle donne. Per questo abbiamo cercato fondi alternativi”. Be Help-Is è partito lo scorso aprile e avrà una durata di 2 anni. Dalla formazione degli operatori alla guida dei servizi per le donne, con il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, “attraverso un protocollo operativo che proporremo anche alla Prefettura di Avellino per agire in sinergia – ha specificato Tomasetta. Seguiranno, per le donne, l’orientamento formativo e l’erogazione di 10 borse lavoro, e il sostegno ai minori vittime di violenza assistita. L’ultima parte è dedicata, invece, alla sensibilizzazione nelle scuole, attraverso una collaborazione con i docenti “affinché siano abilitati a una nuova didattica volta al superamento degli stereotipi di genere”, ha concluso.

Marco Imperiale, direttore di Fondazione con il Sud: “In Italia negli ultimi 10 anni sono state uccise circa 1800 donne, di cui il 75% dal partner. Dato allarmante che ha fatto nascere il Bando Donne. 170 idee progettuali molto valide, che abbiamo dovuto selezionare solo perché le risorse sono scarse. Cercando di far emergere lavori innovativi che presentano azioni di prevenzione”.

A chiudere il dibattito gli interventi del direttore generale delle Politiche Sociali della Regione Campania, Fortunata Caragliano che ha dato piena disponibilità a lavorare con la Fondazione, e dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Marciani: “vedo passione e impegno da parte degli operatori sul tema della violenza sulle donne. La Regione sta mettendo a disposizione tante risorse. È importante una sinergia per semplificare il lavoro che già facciamo. Ed è importante lavorare sulle giovani generazioni”.

BE HELP-IS, PARTE IL PERCORSO DI SOSTEGNO AI MINORI CHE SUBISCONO O ASSISTONO ALLE VIOLENZE

Insieme allo sportello-lavoro dedicato alle donne vittime di violenza, il primo agosto partirà, nell’ambito del progetto Be Help-Is promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino, anche un percorso di sostegno ai bambini vittime di violenza assistita e/o subita. Destinatari, i figli delle donne seguite dai centri antiviolenza e dalle Case rifugio, i minori affidati alle Case famiglia e alle Comunità alloggio e i bambini segnalati dai Servizi socio-sanitari, dai medici, dalle scuole e dalle parrocchie. Tra gli obiettivi principali, creare uno spazio individuale dove i minori possano esporre le proprie problematiche sentendosi protetti, e dare sostegno alla relazione tra la madre e il bambino che si trovano a vivere insieme una situazione di violenza tra le mura domestiche.

In Italia sono circa 100.000 i bambini maltrattati e il 19% assiste alla violenza. Un bambino su 5 vive in un ambiente violento. Il 70% di questi minori, inoltre, ha avuto genitori con un’esperienza di violenza nell’infanzia, dato che indica come la violenza sia un fattore di rischio che può passare da una generazione all’altra.

Assistere ai litigi, ascoltare ciò che di spiacevole accade in casa, ha un impatto doloroso sui bambini che colgono facilmente le sensazioni di tristezza e paura nello sguardo delle loro madri. E con il passare del tempo, tutto ciò può trasformarsi in una situazione normale per loro, fino a farli abituare a guardare il mondo con occhi diversi. Con gli occhi di chi è abituato a vivere la violenza e a negare la sofferenza provata, proprio come accade alle loro madri, che cercano di nascondere la propria condizione nel tentativo di proteggere i figli. “Molto spesso – spiega Giusi Pamela Valcalcer, psicologa e coordinatrice del centro antiviolenza Ambito A02 – il motivo che spinge le donne a non denunciare episodi di violenza, è la presenza dei figli. La nascita di un servizio di sostegno psicologico ai minori potrà in primis permettere ai bambini la condivisione di sentimenti spiacevoli prodotti dalla violenza e, in secondo luogo, supportare le madri nel tormentato percorso di liberazione dai sensi di colpa”.

Per questo il progetto Be Help-Is, con l’aiuto della psicologa, intende offrire occasioni concrete di condivisione di quei sentimenti di rabbia, dolore, impotenza che vanno ad alimentarsi in chi subisce o assiste ad episodi violenti. Per arrivare a costruire una rielaborazione costruttiva dell’esperienza subita e aiutare madre e bambino ad uscire dalla spirale della violenza.

Il servizio sarà attivo nei seguenti giorni ed orari: ad Avellino, presso il centro antiviolenza “Alice e il bianconiglio” in via Piave, dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:00; a Mercogliano, presso il centro antiviolenza Ambito A02 in via Nazionale Torrette, dal lunedì al mercoledì dalle 16:00 alle 18:00, giovedì e venerdì dalle 10:00 alle 12:00.

BE HELP-IS, DA AGOSTO LO SPORTELLO DONNE E LAVORO

Partirà il 1° agosto lo Sportello Donne e Lavoro nell’ambito del progetto BE HELP-IS, promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino e finanziato dalla Fondazione con il Sud.

Una serie di servizi, totalmente gratuiti, rivolti a tutte le donne e, in particolare, alle vittime di qualsiasi forma di violenza di genere. Con l’obiettivo di sostenerle e farle uscire dalla condizione di sfiducia in se stesse, di farle tornare a credere nelle proprie capacità e far riprendere loro la propria vita in mano.

Con il supporto degli operatori dei centri antiviolenza di Avellino, “Alice e il Bianconiglio”, e di Mercogliano, Ambito A02, le donne potranno conoscere meglio il territorio e tutte le opportunità che offre. Saranno affiancate in un percorso di orientamento e reinserimento nel mondo del lavoro, attraverso un’analisi delle competenze e l’individuazione del lavoro giusto sulla base del saper fare personale. Partendo dall’individuazione delle fonti di raccolta delle informazioni, fino all’elaborazione del proprio curriculum e della documentazione necessaria alla preparazione di un colloquio di lavoro.

Nel laboratorio emotivo si andrà, invece, a facilitare la gestione dell’ansia, delle aspettative e delle delusioni professionali nelle quali si sono imbattute o potrebbero imbattersi.

Al termine del percorso saranno erogati 10 tirocini/borse lavoro retribuiti in aziende della durata di 6 mesi. Un primo passo per l’indipendenza economica delle donne, una via d’uscita dalla violenza domestica, come spiega la sociologa e coordinatrice del centro antiviolenza “Alice e il Bianconiglio”, Caterina Sasso: “la violenza sulle donne non è soltanto fisica e psicologica, ma in molti casi anche economica. Alcune donne vengono private, dal proprio compagno, della possibilità di gestire il reddito o contribuire al benessere economico della famiglia. Sono spesso costrette a lasciare il proprio lavoro oppure viene impedito loro di inserirsi in un contesto lavorativo. Tale situazione determina una serie di difficoltà per la donna ad uscire dalla spirale di violenza e di controllo da parte del partner, soprattutto se ci sono dei figli. Lo sportello Donne e Lavoro mira proprio a contrastare questo fenomeno, uno spazio creato per dare la possibilità alle donne di ritrovare le proprie competenze sociali e professionali in un percorso verso l’inserimento”.

Gli sportelli saranno attivi nei seguenti giorni e orari: ad Avellino in via Piave 29/d dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 12:00; a Mercogliano in via Nazionale Torrette 222 dal lunedì al mercoledì dalle 16:00 alle 18:00, giovedì e venerdì dalle 10:00 alle 12:00.

I RISULTATI DEL QUESTIONARIO DI RILEVAMENTO DEL FABBISOGNO FORMATIVO

Per migliorare gli interventi di aiuto alla donna vittima di violenza di genere, quali tematiche bisognerebbe approfondire per promuovere un percorso rispondente ai bisogni formativi degli operatori che si occupano di tale problematica?“. Questa la domanda posta ai referenti dei servizi che a diverso titolo si occupano del superamento della condizione di violenza della donna. Gli ambiti interessati dalla rilevazione, tramite questionario, delle esperienze e del fabbisogno formativo degli operatori sociali, previsto nella prima parte del progetto BE HELP-IS, sono l’A02 e l’A04 della provincia di Avellino. Gli obiettivi: strutturare un programma formativo mirato per gli operatori e realizzare una Guida dei servizi per le donne, implementando la rete interistituzionale che opera in tale ambito, attraverso prassi da condividere.

L’indagine, curata dalla sociologa della Cooperativa sociale LA GOCCIA di Avellino, Alessandra Pagnotta, ha riguardato operatori di servizi sia pubblici che privati che sostengono la donna vittima di violenza, ai quali è stato somministrato un questionario suddiviso in 3 parti: una sezione descrittiva del servizio, una di rilevamento di progetti e buone prassi e un’ultima sezione di rilevamento del fabbisogno formativo.

23 i servizi censiti, quelli più significativi sul territorio degli ambiti di riferimento. Tra questi, 10 servizi sociali professionali, 8 centri di ascolto caritas/parrocchiali, 3 centri antiviolenza, una casa rifugio e un consultorio familiare. E 27 i referenti di tali servizi che hanno risposto al questionario, in particolare: 13 assistenti sociali, 4 responsabili, 3 coordinatori, 3 operatori, 2 psicologi-psicoterapeuti, un avvocato e un sociologo. Dei 27 operatori, 20 hanno dichiarato di occuparsi di situazioni di violenza, altri 6 hanno dato risposta negativa, sostenendo comunque di essere a conoscenza di situazioni di disagio attraverso informazioni indirette. Un solo operatore ha risposto di non occuparsene.

Al termine del rilevamento del fabbisogno formativo, l’ultima delle tre sezioni del questionario, è risultato che il percorso di formazione per gli operatori, che durerà 60 ore, dovrà riguardare in particolare tematiche relative a metodologie di intervento, all’aumento della capacità di lettura dei segnali di violenza su donne e minori, ai riferimenti legislativi e alle procedure. Oltre che al lavoro in rete, alla violenza assistita e al lavoro di aiuto con l’uomo autore della violenza. L’attenzione sarà rivolta anche ad aumentare la capacità di ascolto della donna e alla gestione emozionale dell’utenza.

Be Help-is, la brochure

La brochure di “Be Help-is” nasce per illustrare obiettivi e destinatari del progetto. Al suo interno, anche le azioni attraverso le quali verranno implementati i servizi dei centri antiviolenza della provincia di Avellino.

Dalla somministrazione del questionario per il rilevamento del fabbisogno degli operatori, al loro percorso formativo. Dalla guida ai servizi per le donne vittime di violenza, all’orientamento lavorativo con 10 borse lavoro in azienda. Particolare attenzione ai minori vittime di violenza assistita, ai quali viene offerto un sostegno psicologico. Ma anche educazione e sensibilizzazione contro la violenza di genere nelle scuole per le nuove generazioni.

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