Rete di associazioni di volontariato ‘Aware’: bilancio e attività nelle parole di Maria Paola Romeo

Lamezia Terme – Prosegue la bella esperienza della rete di associazioni di volontariato ‘Aware’. Si tratta di un gruppo di organizzazioni, operanti al servizio di bambini e ragazzi con disabilità di tipo intellettivo e relazionale, che ha beneficiato di un finanziamento di ‘Fondazione con il Sud’ per la realizzazione di un progetto biennale.
Le associazioni componenti la rete sono: ‘Neomera Catanzaro’, ‘Il Girasole’, ‘Vo.La.’, ‘Nasi rossi a domicilio’, ‘Comunità S.S. Pietro e Paolo’ Lamezia Terme e ‘New Day Decollatura’. Quindi si tratta sia di associazioni di familiari di persone con disabilità, sia di organizzazioni di puro servizio e supporto alle prime.
A Maria Paola Romeo, presidente di ‘Neomera’ chiediamo: dove vengono svolte le attività della rete?
“Siamo operativi presso la ludoteca comportamentale a Fondazione Betania a Catanzaro (autismo, prevalentemente bambini piccoli), al Girasole a Lamezia Terme (varie patologie intellettivo-relazionale, ragazzi più grandi), nei locali della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Lamezia Terme, nel Centro di Salute Mentale a Decollatura (patologie intellettivo-relazionale, malattie psichiatriche, ragazzi grandi). Inoltre sovente organizziamo uscite al mare o in collina”.
Quali attività si svolgono?

“Nel centro di Catanzaro si fa terapia ABA per bambini aventi patologie dello spettro autistico, sotto la supervisione del dr Thomas Caffrey, uno dei più qualificati analisti comportamentali al mondo, nei centri di Lamezia e Decollatura invece si svolgono varie attività laboratoriali e musicoterapia, nell’oratorio della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Lamezia si tengono corsi di tennis tavolo e doposcuola di matematica (sempre per ragazzi con disabilità)”.
Quali risultati si sono ottenuti?

“I risultati ottenuti sono soddisfacenti: i bambini affetti da autismo, inseriti in un contesto motivante, hanno sviluppato maggiori competenze nella comunicazione e nell’interazione sociale, sviluppando maggiori capacità di gioco autonomo e condiviso. Hanno inoltre migliorato il loro comportamento nella relazione e nella socializzazione, in un percorso condiviso con gli adulti di riferimento, genitori ed insegnanti. In generale , per i ragazzi più grandi e per gli adulti, ci sono state acquisizione di nuove competenze, inclusione con i pari, rapporti di amicizia con i normodotati, miglioramento nella coordinazione oculo-manuale per le attività specifiche del tennis tavolo e per la musicoterapia”.
Oltre ai beneficiari diretti, i bambini e ragazzi e le loro famiglie, siete riusciti a dare un contributo al territorio?
“Una delle premesse del progetto era quella di sviluppare le attività di volontariato, sia in termini di maggiore impegno temporale dei volontari già attivi, sia di coinvolgere altre persone del territorio. Ebbene, posso affermare che i risultati sono soddisfacenti. Cito al proposito due esempi. Il primo è quanto sta avvenendo presso la Parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Lamezia Terme, in cui gli atleti della locale associazione sportiva parrocchiale, aderente al C.S.I., si alternano per tenere lezioni di tennis tavolo ai ragazzi con disabilità.

Il secondo è relativo al progetto alternanza scuola-lavoro dal titolo “La buona scuola per il sociale”, svolto in collaborazione tra la nostra ‘Vo.La.’ ed il Liceo delle Scienze Umane ‘Tommaso Campanella’ di Lamezia Terme, coordinato dalla prof.ssa Graziella Cavalieri. Questo si è sviluppato con dieci lezioni in aula, tenute anche da esponenti di altre associazioni della rete e da professionisti esterni con il contributo finanziario di Fondazione con il Sud. Si è aggiunta poi una esperienza operativa di volontariato presso le case di riposo S. Domenico di Lamezia Terme e S. Francesco di Maida.
Inoltre, sempre in termini di apertura verso il territorio, stiamo seguendo con interesse dei lavori di ristrutturazione a Castagna, dove il locale Comune di Carlopoli sta ristrutturando un fabbricato da adibire a punto di accoglienza ed informazione turistica (P.A.I.T.). In questo contesto dovremmo occuparci dell’ospitalità dei turisti, offrendo ai ragazzi delle nostre associazioni delle opportunità di inclusione al lavoro”.

Fonte: www.calabrianews.it

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