Ampliacasa

L’Acisjf per il co-housing: risposta innovativa delle reti di volontariato per l’accoglienza

Per le persone fragili, trovare un luogo da chiamare “casa” è fondamentale per poter conquistare stabilità e autonomia. Anzi, spesso è il punto fermo dal quale si può iniziare questo percorso.“Casa” è un luogo che dà sicurezza, in cui ci si sente a posto, in cui si stabiliscono relazioni, ci si aiuta reciprocamente, si cresce.

Il progetto

Il progetto AmpliaCasa è nato per sperimentare e avviare forme innovative di accoglienza, in cui le persone fragili – donne in particolare – trovino, oltre ad un tetto, un percorso di accompagnamento verso l’autonomia, in un’ottica di mutuo aiuto e di compartecipazione. Bisogna quindi individuare soluzioni di housing sociale che

  • abbiano tempi definiti,
  • siano sostenibili,
  • implichino la compartecipazione,
  • rispondano ai bisogni in modo flessibile
  • rafforzino i percorsi di autonomia.

Queste soluzioni in Italia sono ancora insufficienti, soprattutto nelle regioni del Sud.

Gli obiettivi

Per questo il progetto punta a:

  • costruire reti locali per l’accoglienza e l’housing sociale;
  • costruire una rete tematica nazionale ACISJF;
  • realizzare percorsi di formazione-intervento dei volontari delle reti per la conoscenza e l’approfondimento delle buone prassi di housing sociale;
  • progettare e sperimentare modelli e strumenti innovativi e sostenibili di housing sociale e dei possibili servizi di accompagnamento;
  • diffondere e condividere i valori e i modelli dell’housing sociale con le comunità locali e con la rete nazionale.

I protagonisti

Il progetto Ampliacasa – con il sostegno della Fondazione con il Sud – è ideato e realizzato da Acisif (Associazione Cattolica Internazionale al Servizio della Giovane). Nata nel 1902, Acisjf è un’organizzazione non governativa, riconosciuta con statuti speciali sia presso il Consiglio d’Europa che all’Unesco. Attualmente è presente su tutto il territorio nazionale e cerca di rispondere ai bisogni di oggi con case famiglia, segreterie, mense, affidi diurni, doposcuola, centri di ascolto e servizi di stazione. Sono:

  • 15 le case di accoglienza e comunità per minori, per un totale di circa 600 posti letto.
  • 5.000 i giovani che segue attraverso gli uffici di stazione.
  • 20.000 i pasti gratuiti che distribuisce;
  • 15.000 le ragazze e i giovani donne in gravi difficoltà.

Il progetto coinvolge l’intera Acisjf nazionale, ma ne sono protagoniste in particolare: Acisjf Fata Morgana (Reggio Calabria), che tra le altre cose fa parte della rete locale che gestisce l’Help center Casa di Lena, attivo nella stazione centrale di Reggio Calabria.

Acisjf – Associazione di Reggio Calabria: 1962 al 2012 ha accolto in due gruppi appartamento giovani donne minorenni in stato di disagio. Oggi, dopo la cessione dei gruppi appartamento alle cooperative costituite dagli ex-dipendenti, supporta con i propri volontari l’azione svolta da altri componenti della rete, nell’accoglienza di donne in difficoltà.

Acisjf Cagliari, che contribuisce alla gestione di case protette presenti nel territorio ed è partner del progetto “Custodire la famiglia”. Inoltre promuove, finanzia e realizza iniziative informative e formative sui temi legati al disagio e svolge attività di studio e ricerca.

Acisjf Messina Terra Solidale è partner attivo in un’ampia rete locale per l’accoglienza e l’integrazione di persone fragili.

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